«Dammi i soldi» strozza la madre di Paolo Colonnello
Denunciò stupro, espulsa da scuola Milano, il figlio voleva il denaro che la donna impiegava per curare un tumore «Dammi i soldi», strozza la madre L'assassinio dopo l'ennesimo litigio Il giovane ha poi simulato la rapina MILANO. Una storia purtroppo già vista: il ragazzo con gli occhi bassi, la voce tranquilla, che confessa il delitto più atroce: «L'ho uccisa io, ho ucciso mia madre. Per soldi». E non versa nemmeno una lacrima. Ora, nella penombra della sua cella, fissa il vuoto delle pareti: avrà tempo per riflettere e pentirsi. E' durato meno di 24 ore il mistero sulla morte di Luisa Pidi Spreafico, 51 anni, vedova da due, strangolata l'altro pomeriggio nel suo appartamento in un casermone affacciato su viale Leonardo da Vinci, a Trezzano sul Naviglio. Il figlio Fabrizio, 23 anni, idraulico disoccupato, definito da amici e vicini «un tipo tranquillo», senza precedenti penali, dopo cinque ore d'interrogatorio nella caserma dei carabinieri del paese alle porte di Milano, è crollato, confessando l'omicidio della madre. Martedì pomeriggio, dopo l'ennesima discussione per le troppe spese e le poche entrate nel ménage familiare, Fabrizio ha avvolto le sue mani sul collo della madre, stringendole sempre più forte, finché non l'ha vista cadere priva di sensi. «L'ho strozzata con le mie mani, dopo un litigio, ma non volevo ucciderla». Così avrebbe detto al pm Laura Cairati e al tenente Lino Addis, che nella notte tra martedì e mercoledì l'hanno interrogato per ore. Ora il giovane è rinchiuso in una cella di sicurezza in attesa che il fermo venga tramutato in arresto con l'accusa di omicidio volontario. «E' apparso fondamentalmente tranquillo, soltanto un po' turbato per essersi reso conto della gravità del gesto che aveva compiuto», ha spiegato al termine del confronto il pubblico ministero Cairati. Era stato il ragazzo, martedì pomeriggio, intorno alle 16,30 a dare l'allarme, chiamando la portinaia e pregandola di telefonare a un'ambulanza e ai carabinieri. Ai militari aveva raccontato di aver trovato la madre agonizzante nel salotto di casa dopo essere rientrato da un giro con gli amici. Fabrizio aveva aggiunto che da un cassetto erano spariti 12 milioni in contanti che la donna teneva in casa per pagare costose cure e terapie cui si doveva sottoporre dopo aver subito, l'anno scorso, due interventi chirurgici per l'asportazione di un tumore. Ma l'eccessivo disordine dell'appartamento, al terzo piano dello stabile di viale Leonardo da Vinci («una messinscena evidente», ha detto il magistrato), la presenza vicino al cadavere del cavo di alimentazione del telefonino (che in un primo tempo aveva fatto pensare all'ar ma del delitto) e la mancanza di segni di scasso sulla porta d'ingresso hanno fatto sorgere imme oliatamente dei sospetti negli in vestigatori, che in serata hanno convocato il giovane in caserma per un lungo interrogatorio. Dopo essere caduto più volte in contraddizione, Fabrizio ha confessato. Il delitto è avvenuto intorno alle 14,30, senza che i vicini si accorgessero di nulla. Poco prima madre e figlio si erano messi a litigare. La donna, aveva ottenuto un mutuo di 80 milioni da una banca locale, ipotecando Tappar tamento in cui viveva, per aiutare il figlio ad aprire una piccola attività commerciale, in vista dell'esame da esercente che Fabrizio avrebbe dovuto affrontare tra poco. Ma col passare del tempo, i soldi stavano diminuendo: Luisa Pidi, a causa della malattia, aveva dovuto lasciare l'impiego in una stireria e doveva pagarsi costose medicine. Fabrizio, invece, impegnato in lavori saltuari e poco remunerativi, si era comprato un telefonino e aveva affrontato altre spese che la mamma non considerava necessarie. Da qui le reciproche accuse di aver fatto diminuire in poco tempo il piccolo capitale in modo irresponsabile e i litigi sempre più violenti. Fino a martedì, quando Fabrizio accecato dalla rabbia, stanco di sentire le recriminazioni della madre, l'ha strangolata. Poi, convinto di averla uccisa, è uscito per crearsi un alibi, ha raggiunto gli amici in un bar, senza raccontare nulla, ed è rientrato dopo quasi due ore. Vedendo che la madre ancora rantolava, si è deciso a chiamare i soccorsi. Ma l'intervento dei medici non è servito a nulla: la donna è morta poco dopo soffocata. Paolo Colonnello Lei aveva ipotecato la casa per ottenere un mutuo e finanziare l'attività del ragazzo, ma si era gravemente ammalata A fianco, Fabrizio Spreafico, 23 anni, e sua madre Luisa Pidi, di 51. In alto, la casa dove abitavano
Persone citate: Fabrizio Spreafico, Laura Cairati, Lino Addis, Luisa Pidi, Spreafico
Luoghi citati: Milano, Trezzano Sul Naviglio
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