Sul tunisino l'ombra del serial-killer

Sul tunisino l'ombra del serial-killer L'uomo era stato fermato dopo l'ultimo omicidio e identificato da una bambina di 8 anni Sul tunisino l'ombra del serial-killer Bari, gli hanno trovato igioielli appartenenti alle vittime TARANTO. Sono «vicini alla soluzione» le indagini sui delitti delle anziane in Puglia, accomunati da identiche modalità e ora dal sospetto che dietro vi sia una sola mano, almeno per una parte di essi: quattro dei nove insoluti. Confermata dal responsabile regionale della Criminalpol, Fernando Palombi («siamo fiduciosi»), la svolta ha un nome: quello di Ben Mohamed Ezzedine Sebai, il tunisino trentaquattrenne fermato con l'accusa di aver ucciso lunedì a Palagianello, con due coltellate alla gola una donna di 75 anni. Oltre che articoli di giornale dedicati ad un delitto avvenuto nel comune in cui ha vissuto fino a qualche tempo fa con il fratello, Cerignola (Foggia), in casa del tunisino i carabinieri hanno ritrovato oggetti preziosi (un anello, un orologio) che sarebbero stati sottratti a tre vittime, e indumenti che sarebbero simili a quelli descritti da alcuni testimoni per quegli stessi omicidi. Secondo gli investigatori, dei nove omicidi avvenuti con le medesime modalità (donne anziane tutte sgozzate: quattro in provincia di Foggia, due a Bari, tre a Taranto), quattro sarebbero da ricondurre a una sola mano. Si pensa che sia quella del tunisino. Se tre testimoni accusano Ben Mohamed Ezzedine Sebai dell'omicidio a Palagianello di Lucia Nico, gli indizi raccolti porterebbero anche ai delitti di Maria Totaro, 75 anni (avvenuto il 15 gennaio '97 a Cerignola), di Santa Leone, 82 anni (9 maggio, Canosa di Puglia, Bari), di Angela Sansone, 84 anni (28 agosto, Spinazzola, Bari). Il tunisino, che finora ha negato persino di avere ammazzato Lucia Nico nonostante tre testimoni lo abbiano riconosciuto durante la fuga successiva al delitto, verrà interrogato stamattina nel carcere di Taranto dal gip Ciro Fiore, presente il pm Antonella Montanaro. Dopo l'ultimo delitto, le indagini sono condotte in tutta la regione da carabinieri e Criminalpol, coordinati dalle Procure di Taranto, Bari e Foggia. Se il pm tarantino Antonella Montanaro non dice una sola parola sull'inchiesta, parla, sebbene prudentemente, il pm foggiano Gabriella Tavano: «Sicuramente, dopo i fatti degli ultimi giorni, ci sono stati degli input importanti per l'attività investigativa». E l'«input» è arrivato appunto dall'omicidio di lunedì. Il tunisino, sorpreso da una ragazzina in casa della vittima, mentre si sfilava i pantaloni sporchi di sangue per indossarne degli altri, è poi fuggito verso la stazione dove sperava di poter prendere un treno. I carabinieri l'hanno fermato prima che lo facesse. Clandestino, colpito da un decreto di espulsione emesso nel '91 a Bolzano dopo un'inchiesta per tentato omicidio e tentata violenza carnale, Ben Mohamed Ezzedin Sebai, secondo le indiscrezioni, avrebbe trovato, durante la sua permanenza in Puglia, ospitalità presso religiosi. E da frate si sarebbe addirittura travestito per rassicurare le vittime e indurle ad aprire la porta di casa. Di questa circostanza - un assassino vestito da frate - si parlò, ma non ci fu al- cuna conferma ufficiale, per il delitto di Spinazzola. Stupisce, nella figura di questo extracomunitario, la spiccata intelligenza unita al ! piano architettato per l'ultimo delitto. A Palagianello era arrivato con un borsone in cui aveva una mglietta e un jeans di ricambio. Fuggito dalla casa di Lucia Nico dopo un incontro che non stava nel piano (la ragazzina che apre la porta per far visita all'anziana e lo scopre in mutande), sapeva che un quarto d'ora dopo sarebbe passato il treno per Gioia del Colle (Bari). Le prossime ore dovrebbero portare altre novità. La Procura di Foggia potrebbe emettere un'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Tonio Atti no Gli investigatori cercano ancora l'arma: potrebbe aver usato un coltello o un punteruolo ! II tunisino arrestato per aver ucciso un'anziana in Puglia