Immigrali allarme infezioni dai biologi

E An cavalca la paura: «Devono essere vaccinati». L'Istituto della Sanità: il rischio è inesistente E An cavalca la paura: «Devono essere vaccinati». L'Istituto della Sanità: il rischio è inesistente Immigrali, allarme infezioni dai biologi «Ilflusso incontrollato può portare malattie con Aids, Eboia e talassemia» ROMA DALLA REDAZIONE Sono i biologi, oggi, a catturare la scena all'improvviso. E lo fanno mettendo in allarme l'Europa intera: attenzione, dicono, gli immigrati portano malattie. Quali? Quelle «pesanti»: Aids, Eboia, talassemia, particolari tumori attribuibili a virus, batteri e parassiti. L'ordine nazionale dei biologi chiede addirittura il varo di un piano sanitario euromediterraneo alla vigilia del congresso intemazionale che si svolgerà a Maratea dal 10 al 13 ottobre prossimo e sarà dedicato ai problemi sanitari e ambientali dell'area mediterranea. «Il flusso consistente ed incontrollato di milioni di emigrati verso l'Europa - spiega Ernesto Landi, presidente dell'Ordine - può diffondere malattie infettive, sia nelle nazioni sviluppate che in quelle in via di sviluppo». Dunque? E' necessario, sostengono i biologi, accettare nonne internazionali di prevenzione e profilassi, come sviluppare un sistema di monitoraggio che permetta attraverso l'istituzione di banche dati, di affrontare le situazioni a rischio e le emergenze. Immediata la proposta di Alleanza nazionale: vacciniamoli. Maurizio Gasparri, coordinatore nazionale di An, osserva: «E' un problema delicato - dice -, può evocare ingiusti timori e sospetti, però il problema sussiste. Basti pensare al caso di malaria accaduto questa estate». E aggiunge: «Per le persone che provengono da Paesi dove non esiste la pratica di vaccinazione è giusto e nonnaie pensare a dei controlli sanitari, a delle vaccinazioni. Non vedo nulla di male a fare agli stranieri quello che noi facciamo ai nostri figli in giovane età». Sulla stessa linea si schiera l'immunologo Fernando Aiuti: «La diffusione di malattie infettive come la malaria, altre malattie tropicali, la stessa tubercolosi e la febbre gialla è reale, ma non è legata agli immigrati regolari, dipende dal mancato controllo dei clandestini, che possono così diffondere qualsiasi tipo di malattia». Di ben diverso parere il ministro della Sanità, Rosy Bindi: «Invocare controlli di massa sugli immigrati è inutile, allarmistico e segnala una cultura intollerante e sospettosa che alimenta paure del tutto ingiustificate. Per combattere effi cacemente i rischi sanitari dell'ini migrazione clandestina, c'è una via maestra: approvare subito la legge quadro sull'immigrazione Per quanto mi riguarda, non ho aspettato la nuova normativa per assumere la responsabilità di tute lare la salute di tutti: ho firmato ben tre ordinanze per assicurare assistenza sanitaria agli extracomunitari». «La popolazione immigrante in Italia non rappresenta un rischio per la popolazione residente italia na: gli immigrati non contribuisco no quindi in materia significativa all'epidemiologia delle malattie in fettive emergenti nel nostro Paese». Così si legge in un comunicato dell'Istituto superiore di sanità. Possibilista il cardinale Ersilio Tonini: «No, non c'è nulla di male a pensare di vaccinare gli immigrati, se davvero è necessario», purché tutta la faccenda non sia dettata da un pregiudizio razziale». «Indignato» si dice il presidente della Società italiana di igiene, Gaetano Maria Fara, che considera le dichiarazioni del presidente dell'Ordine dei biologi «avventate e pericolose, che nessun medico si sarebbe mai sognato di fare». Fara rileva che i biologi «hanno svolto esercizio abusivo di arte medica perchè non spetta a loro occuparsi di questa materia». Inoltre, rileva il medico, i biologi hanno portato ad esempio «rischi su tre malattie che non hanno vaccinazione». E Rosy Bindi «Inutile invocare controlli di massa Un'idea che alimenta una cultura razzista e timori ingiustificati» Acl«m Alcuni immigrati clandestini biologi hanno lanciato allarme: «Portano malattie»

Persone citate: Ernesto Landi, Ersilio Tonini, Fara, Fernando Aiuti, Gaetano Maria Fara, Maurizio Gasparri, Rosy Bindi

Luoghi citati: Europa, Italia, Maratea, Roma