La matricola Chelsea debutto in limousine di Lorenzo Soria

lo matricola Chelsea debutto in limousine CALIFORNIA Ci saranno anche Bill e Hillary alla cerimonia di benvenuto nel prestigioso college americano lo matricola Chelsea debutto in limousine Domani primo giorno da star all'università di Stanford Agli agenti che la seguiranno «Ogni tanto lasciatemi in pace e io vi dirò sempre dove sono» LOS ANGELES NOSTRO SERVIZIO Arriveranno in 1660, milleseicentosessanta tra i giovani più brillanti d'America riusciti dopo una selezione brutale a essere accettati in uno dei più esclusivi e prestigiosi college del Faese: Stanford University. Arriveranno al campus costruito in stile coloniale situato una cinquantina di chilometri a Sud di San Francisco da ogiù angolo degli States, alcuni in aereo, alcuni sulla giardinetta di famiglia accompagnati da mamma, papà e fratellini più piccoli. Ma sin da quando, nella serata di oggi, sbarcherà all'aeroporto di Sem José, gli occhi di tutti saranno su una ragazza che vorrebbe fare di tutto per passare inosservata, per essere una come tutti gli altri, e ogni cui mossa verrà invece inevitabilmente scrutata, vivisezionata, dibattuta. Una freshman, una studentessa al suo primo anno che tanto per iniziare atterrerà non con un qualunque aereo di linea ma a bordo di Air Force One E che farà il suo ingresso al campus, venerdì, a bordo di una limousine era «receduta e seguita da una carovana di altre limousines nere e di motociclette della scorta. Già, perché il tempo è passato anche per lei, per Chelsea Victoria Clinton. E adesso la «First Daughter» paffutella e un po' bruttina diventata un personaggio pubblico nel '92 quando aveva appena 12 anni e il suo sorriso era nascosto da una goffa macchinetta per i denti ha adesso 17 anni. Una quasidonna indipendente pronta a la¬ sciare mamma e papà sull'altra costa e a iniziare l'avventura del college con l'obiettivo, da grande, di fare la cardioioga. In 200 e più aimi di storia della repubblica americana, raramente un Presidente e la sua consorte sono stati attaccati e vilipesi come i Clinton. C'è una parte della loro vita privata, però, che ha sempre riscosso solo ammirazione ed è la determinazione con cui Bill e Hillary hanno protetto la loro unica figlia dalla curiosità di stampa rosa e paparazzi e hanno cercato di farle condurre mia vita, date le circostanze, il più normale possibile. Chelsea viene invariabilmente descritta come ima ragazza intelligente e curiosa, una diciassettenne che divora libri fino a tarda notte e che non si sogna di portare orecchini al naso o di farsi le mèches verdi o arancione. Chelsea è anche una ragazza modesta. Quando un mese fa è andata all'aeroporto per raggiungere mamma e papà in vacanza a Martha's Vineyard e le hanno detto che l'aereo era pieno non le è passato per la testa dì dire: «Ma lei non sa...». Si è messa in un angolo e ha atteso il volo successivo. Adesso Chelsea è pronta a intraprendere la propria strada e l'esperienza del distacco vissuta dal Presidente e dalla First Lady diventa mi rito che li accomuna e li avvicina a milioni di americani. «Questa non è una storia sul Presidente», spiega l'ex assistente personale di Clinton, George Stephanopoulos. «E' una storia di padri e di figlie, anzi di padri e di figlie uniche». Di un padre e di mia madre che quando Chelsea era alla «Sidewell Friends School» di Washington non si sono mai persi una conferenza fra genitori e studenti, una cena per raccogliere fondi, un'esibizione di balletto. Per niente al mondo avrebbero fatto a meno di essere con Chelsea al suo primo giorno di college e venerdì, con un misto di orgoglio e di mestizia, saranno dunque con lei a Stanford. Parteciperanno a una colazione all'aperto con il rettore, ad altri eventi e cerimonie. E c'è da scommettere che non sapranno resistere alla tentazione dì andare a visitare 0 dormitorio di Chelsea, la quale dividerà una stanza di tre metri per cinque con una roommate e che, dopo avere passato la sua vita tra la Mansion del Governatore a Little Rock e la Casa Bianca, dovrà dividere un bagno con 20 altre ragazze. 25 mila dollari l'anno più vitto e alloggio, Stanford è uno dei più rispettati college americani, la «Harvard of the West». E' anche il laboratorio che ha trasformato quella che fino agli Anni Cinquanta era una vasta area essenzialmente rurale in quella che oggi è la Silicon Valley, la più grande concentrazione al mondo di high-tech e di spirito imprenditoriale. Stanford, il corpo studentesco e quello accademico di Stanford, hanno dato origine ad aziende come la Hewlett-Packard, la Intel, la Sun, la Oracle, la Apple. Internet, qui, è diffusa come l'acqua calda e adesso ci sono decine di siti dedicati a Chelsea. Il consiglio più frequente dato alla First Daughter è quello di tenere un basso profilo, di non iniziare mai un essay di scienze politiche con le parole: «Come dice il mio papà...». Altri le suggeriscono trucchi per seminare gli uomini dei servizi segreti. Già, perché anche se la Casa Bianca non fornisce alcun dettaglio, Chelsea, il cui nome in codice è «Energy», verrà seguita giorno e notte dal «Secret Service». Agenti giovani, che andranno in giro con zainetto e mountain bike come tutti gli altri studenti ma che saranno pronti a intervenire in ogni occasione. E se «Energy» vorrà fare in solitudine tutte quelle cose che gli altri suoi compagni fanno in solitudine? Pare abbia raggiunto un patto con i servizi segreti: ogni tanto mi lasciate in pace, io in cambio vi dico sempre dove sono. Chelsea non sarà l'unica persona celebre a Stanford. Tra i professori del college ci sono 10 premi Nobel, alcuni dei quali si presentano in classe non in giacca di tweed e cravatta ma in jeans e zoccoli. Tra gli studenti, c'è il figlio di un membro della Corte Suprema (Stephen Bryer), una dozzina tra figli di senatori e deputati, una medaglia olimpionica di nuoto (Sumner Sanders) e anche il golfista più acclamato del momento (Tiger Woods). Ma la figlia di un Presidente è un'altra cosa. La Casa Bianca ha negoziato anche con i giornali locali, perché rispettino la sua privacy. Dopo aver partecipato ad alcuni eventi politici, Bill e Hillary, sabato sera, diranno addio alla figlia e si imbarcheranno per New York, dove lunedì il Presidente terrà un discorso all'Assemblea generale dell'Onu. Da lì, tornerà a Washington, ma non ci vuole molto a capire che cercherà ogni occasione per venire il più spesso possibile sull'altra costa. Un meeting con i leader latinoamericani organizzato per fine marzo è stato intanto rinviato di due settimane. Mi spiace, ha fatto sapere il Presidente. Coincide con le vacanze pasquali di Chelsea. E voglio passarle con lei. Lorenzo Soria WMmm Ma dovrà abituarsi a dividere il bagno con altre 20 ragazze ranno n pace sono» ClD18, Una buffa espressione 18, di Chelsea Clinton

Luoghi citati: America, California, Little Rock, Los Angeles, New York, San Francisco, Washington