Napolitano dalla lega solo tossine di Alessandro Mondo

Raffica di adesioni alle manifestazioni di sabato. Affluenza-record in Laguna, cinque cortei a Milano Raffica di adesioni alle manifestazioni di sabato. Affluenza-record in Laguna, cinque cortei a Milano Napolitano: dalla lega solo tossine Venezia, D'Menna in piazza contro Bossi ROMA. Uniti, cantra la secessione. Si rincorrono di ora in ora le adesioni alle due grandi manifestazioni promosse dai sindacati per dopodomani: un primo, significativo antidoto a quelle «tossine di contrapposizione e rifiuto» che - denuncia il ministro Napolitano - rischiano non solo di avvelenare il dibattito sulle riforme ma potrebbero compromettere la slabilità del Paese. L'appuntamento è rispettivamente a Milano e Venezia, eletta suo malgrado dai fedelissimi di Bossi come sede del neonato governo padano. Una replica in grande stile alla tre giorni del CaiToccio - quella organizzata dalla Triplice - oggetto di un sostegno a 360 gradi; è eh ieri quello della Quercia, formalizzato dalla presenza di Massimo D'Alema in Laguna. «Il pds - si legge nel comunicato inviato a Cgil, Cisl e Uil sottolinea il grande valore delle manifestazioni di massa contro la secessione. Negli ultimi mesi - prosegue la nota - è cresciuta una pericolosa e inaccettabile iniziativa secessionista che si è scagliata con particolare violenza contro il sindacato ed altri soggetti organizzati nella società». Per il pds - principale azionista di maggioranza del governo Prodi - «la rottura dell'unità nazio- naie è da respingere senza mezzi termini, affermando, invece, un deciso passo avanti verso il federalismo e l'autonomia di governo delle commuta locali». In entrambi i casi, si verificherà quella che gli organizzatori definiscono «un'occupazione pacifica» delle due città. Da tutte le regioni dell'asse adriatico arriveranno sabato a Venezia circa 70 mila manifestanti: i confederali hanno organizzato circa 500 pullman, 16 treni speciali, 9 treni navetta in seivizio da Mestre a Venezia. A Milano, invece, l'«altolà» a Bossi si articolerà in cinque cortei la cui partenza è prevista per le 19,30. Due confluiranno su piazza Duomo: uno partirà dai Bastioni di Porta Venezia, l'altro da piazza Medaglie d'Oro. Tre confluiranno in parco Sempione, dove parleranno i tre leader sindacali: imo si snoderà dalla stazione di Porta Garibaldi, mi altro da piazza Buonarroti, il terzo da stazione Porta Genova. Ci sarà D'Alema, allora, ma non solo. Antonio Di Pietro ha già annunciato di partecipare «idealmente» all'iniziativa. Sullo stesso fronte, eccezionalmente, Giuliano Ferrara: «Tutti quelli che manifestano contro ipotesi di divisione del Paese sono miei alleati». Alla manifestazione di Milano, dove promette di recarsi, incontrerà Sandro Curzi, altro mugellese d'adozione. Né mancheranno i cristiano-sociali, anche loro in campo contro «la follia secessionistica e le farneticazioni della Lega». Ma l'elenco dei vip riserva altre sorprese: da Mario Rigoni Stem a Rita Levi Montalcini, dall'astrofisica Margherita Hack a Tullia Zevi. E ancora, Alberto Asor Rosa, Giovanni Berlinguer, Corrado Stajano, Elio Guzzanti, Angelo Guglielmi, Giorgio Strehler, Gillo Pontecorvo, Ettore Scola, Marco Bellocchio. Nutrita la partecipazione di attori e cantanti: da Claudio Baglioni a Fabrizio De André, da Valentina Cortese a Paolo Villaggio, da Carla Fracci a Milva, da Gigi Proietti a Leila Costa, da Enzo Jannacci a Francesco Guccini. Tutti insieme, appassionatamente, politici e non. Sorpresa, ma non troppo: la Lista Pannella darà forfait. «Alle sgangheratezze di Bossi attacca - il potere risponde mostrando i muscoli prezzolati dai bilanci misteriosi ma certamente ricchissimi dei sindacati, che assumono sempre più un improprio ruolo politico a tutto tondo». Preparativi a parte, le reazioni al¬ la controversa performance lagunare di Bossi - seguita dai disordini di Gorizia - sono proseguite anche ieri. Ironico Walter Veltroni: «Ma cosa vogliono fare quei 13 mila della Lega visti a Venezia, un parlamento? Con quei numeri al massimo possono fare un circolo degli scacchi...». Preoccupato Lamberto Dini: «La Lega nord sta offrendo alle zone più sviluppate del paese una prospettiva del tutto fuori dal mondo e dalla storia». Accorato Sergio D'Antoni, Cisl: «Siamo per un Paese che sappia ritrovare la sua unità». Basta con le intimidazioni, chiede Pietro Larizza (Uil). Determinato Gianni Billia, presidente Inps: «Gli abitanti della zona del Monviso sono pronti a scendere in piazza per dimostrare che l'Italia è unita». «La risposta a Bossi deve essere concreta - spiega Luigi Bobba, Acli -. Urge un'efficace riforma istituzionale». Giorgio La Malfa, indignato, sollecita «una risposta vigorosa da parte di tutte le forze democratiche». «Pragmatico» Pino Rautì: il segretario del msi-Fiamma Tricolore annuncia di aver dato «disposizioni» ai militanti della Fiamma di «tallonare Bossi e le sue camicie verdi». Alessandro Mondo ►ss* Umberto Bossi