Troppi gli aiuti all'Italia I'Ue prepara le forbici
Troppi gli aiuti all'Italia I/Ile prepara le forbici Fermo al 23 per cento il tasso di utilizzo dei fondi Troppi gli aiuti all'Italia I/Ile prepara le forbici ROMA. Lo sforzo dell'Italia per assorbire i fondi strutturali assegnati dalla Comunità Europea «va bene, ma non basta». Questo, in sostanza, è quanto ha detto Eneko Landaburu, responsabile europeo della direzione generale Politica regionale e coesione, alla Commissione Programmazione economica e bilancio del Senato. «I rapporti tra Comunità e governo italiano sulla questione dei fondi strutturali - ha detto Landaburu sono sempre stati difficili: gli italiani lavorando male rischiavano di compromettere l'impegno comunitario altrove. Le cose sono cominciate a cambiare nel 1993 con Spaventa. Per la prima volta c'era uno sforzo di programmazione. Poi, due anni fa, con Masera, abbiamo definito degli elementi importanti. E Ciampi, infine, ha dato priorità assoluta a questo problema e sono stati compiuti progressi spettacolari: nel maggio del 1996 era stato assorbito il 7% degli stanziamenti previsti fino al '99 ed ora sembra che siamo al 23%. Sto a guardare se si arriverà al 38% programmato per fine anno». «Ci auguriamo ha detto ancora Landaburu - che il 38% di assorbimento dei fondi Ue previsto da Ciampi sia rispettato. Ci sono stati progressi, ma non so se bastano ad assorbire tutti i fondi. Se l'Italia migliorerà le sue performance questo ci aiuterà a convincere i Paesi contribuenti-netti, come Germania, Francia e Gran Bretagna, che occorre insistere su questa strada». «Per essere credibili - ha concluso il rappresentante Ue - si dovrà procedere ad una concentrazione degli aiuti: meno zone e meno obiettivi. Oggi in Europa copriamo con gli aiuti il 51 per cento della popolazione, ma dobbiamo arrivare al 46 per cento. Per quanto riguarda l'Italia, invece, siamo al 56 per cento, ma dobbiamo ridurre. Saranno probabilmente sospesi gli aiuti a Molise, Sardegna e Puglia». [r. e. s.j
Persone citate: Ciampi, Eneko Landaburu, Spaventa
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