Un progetto del governo «Le detenute madri scontino a casa la pena»
Un progetto del governo «Le detenute madri scontino a casa la pena» Coro di consensi alla Finocchiaro Un progetto del governo «Le detenute madri scontino a casa la pena» ROMA. Detenzione domiciliare per le detenute che hanno figli minorenni. La proposta è del ministro per le Pari Opportunità Anna Finocchiaro, che sta elaborando un disegno di legge sul diritto all'affettività delle detenute e dei loro figli: «E' quasi pronto e presto sarà al Consiglio dei ministri - ha precisato Finocchiaro -, Attualmente, fino a 3 anni il bambino vive nel carcere con la mamma, dopodiché, di fatto, si recide ogni rapporto. E' limitante per il bambino vivere in carcere ed è inammissibile recidere questo rapporto, fino ad allora esclusivo. Proponiamo quindi, anche giovandoci degli strumenti della legge Gozzini, che le madri che hanno figli di età minore possano scontare la pena a casa». «Ovviamente - ha osservato Finocchiaro - è una disciplina articolata. Abbiamo però ottime ragioni per promuovere il progetto, tenuto conto del tipo di reati normalmente commessi dalle donne, del numero delle donne detenute, del valore che è in gioco, ossia la crescita equilibrata dei bambini e la tutela del rapporto madre-figli. Per esempio, sono 56 in questo momento le detenute che vivono in carcere con i propri figli: è un problema che si può risolvere». Il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Ayala si è detto d'accordo sul progetto, «ma non si deve passare da un eccesso all'altro. Occorre trovare una formula che modifichi la situazione attuale 0 prendere atto che i bambini non c'entrano». «Per lo Stato è più importante far crescere bene i futuri cittadini che infliggere pene carcerarie ai genitori», è il commento del senatore verde Athos De Luca. Il parlamentare fa notare che nei mesi scorsi i verdi avevano presentato un disegno di legge in cui si chiedeva che le detenute madri potessero usufruire degli arresti domiciliari. «La crescita di un minore - conclude De Luca - rappresenta un momento decisivo, soprattutto nei primi anni di vita, per la formazione dell'individuo e dei suoi affetti. La reclusione del minore con il genitore non garantisce uno sviluppo psico-fisico normale». Un altro si al disegno di legge arriva dal volontariato. Tuttavia, avverte Livio Ferrari, coordinatore nazionale del Seac (il Coordinamento enti e associazioni di volontariato penitenziario, che raccoglie circa 700 adesioni su un totale stimato di 2000) attenzione al «rischio di una casa-lager». «Occorre prevedere misure ad hoc sostiene Ferrari - per creare una vivibilità maggiore anche nella ristrettezza degli arresti domiciliari e il sostegno potrebbe venire proprio dal volontariato, che da tempo si è rivolto a governo e parlamento per adottare misure per far uscire i bambini dal carcere». Ir. cri.]
Persone citate: Anna Finocchiaro, Athos De Luca, De Luca, Finocchiaro, Giuseppe Ayala, Gozzini, Livio Ferrari
Luoghi citati: Roma
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