«Alle nozze del secolo Diana non arrivò vergine»

«Alle nozze del secolo Diana non arrivò vergine» REGNO UNITO L'autrice di «Reali»: Harry non è figlio di Carlo. E' in grado di parlare la guardia del corpo superstite «Alle nozze del secolo Diana non arrivò vergine» E sulla vita della principessa è già in cantiere un musical a Broadway NEW YORK, Kitty Kelley piange lacrime di coccodrillo: in un battage pubblicitario senza sosta per l'uscita del suo libro sui Windsor, la biografa americana si è lamentata perché il volume arriverà in libreria mentre la terra sulla tomba di Lady Diana è ancora fresca. «Ho cercato di far rinviare la pubblicazione, ma la Warner Books ha risposto picche: non mi piaceva uscire mentre i suoi familiari ancora piangono la perdita della principessa», ha detto la bionda autrice «al vetriolo». Un milione di copie del volume dalla copertina blu e oro approderanno oggi nelle librerie di tutt'America. Non in Gran Bretagna però dove «Reali» non circolerà per timore di querele. Sulla principessa Kitty ha gettato fango a palate insinuando che forse non è arrivata vergine all'altare e che uno dei suoi amanti, James Hewitt, sarebbe stato il vero padre di Harry. Sulla verginità di Diana la corte di Lon- dra era stata adamantina: «E' una ragazza senza passato», era stato l'eufemismo di Buckingham Palace per proclamare il suo stato illibato. Kitty Kelley però insinua pesantemente il contrario. «La sua matrigna - scrive - sospettava che la verginità di Diana si fosse volatilizzata nel 1978 quando la ragazza usciva con James Gilbey, rampollo di una famiglia di produttori di gin. Lady Spencer aveva ascoltato conversazioni tra Diana e il giovane scapolo e disapprovava l'abitudine della figliastra di lavare e stirare le camicie di Gilbey, cosa che aveva fatto anche con un altro boyfriend, Rory Scott». Kitty Kelley, che per «Reali» è stata pagata con im anticipo di 4,5 milioni di dollari, sostiene d'altra parte che non è stata Diana la misteriosa dama bionda vista, dopo l'annuncio del fidanzamento con Carlo, salire sul treno reale dove il promesso sposo l'aspettava per due torride notti d'amore: «Macché Diana: era Camilla Parker Bowles», ha dichiarato all'autrice di «Reali» John Barratt, segretario privato dello zio della regina fatto saltare in aria da una bomba dell'Ira. E intanto Diana diventerà anche un musical. Fonti di Broad¬ way citate dal quotidiano «New York Post» hanno annunciato che è già in cantiere uno spettacolo ispirato alla vita della principessa del Galles, che sembrerebbe avere tutti i presupposti per superare «Evita», il musical dedicato alla vita di Eva Perón. A Parigi migliorano invece le condizioni della guardia del corpo di Al Fayed, unico superstite: è cosciente e ha ripreso l'uso della parola. Lo hanno annunciato i medici dell'ospedale dove è ricoverato, il Pitie Salpétrière, lo stesso dove Diana è spirata la notte del 31 agosto. La testimonianza di Trevor Ress-Jones viene considerata cruciale per ricostruire gli eventi di quella notte e la dinamica dell'incidente. Potrà aiutare a capire perché la guida della Mercedes fosse stata affidata a Henri Paul, n. 2 del servizio di sicurezza dell'Hotel Ritz, un uomo che, secondo le analisi condotte sul suo corpo, era in stato di ubriachezza. (Ansa-Agi) La scrittrice Kitty Kelley

Luoghi citati: America, Galles, Gran Bretagna, New York, Parigi, Regno Unito