Il brivido spaziale più lungo

9 La sfortuna colpisce ancora la stazione orbitante russa: l'«oggetto volante» era americano, a uso militare Il brivido spaziale più lungo LaMir sfiorata (470 metri) da un satellite MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Brivido blu per i tre cosmonauti sulla Mir, lunedì sera alle nove e mezzo: «Trasferitevi al più presto sul modulo di salvataggio Sojuz!». Anatolij Soloviov, Pavel Vinogradov e l'americano Michael Foale hanno indossato le tute e traslocato in attesa del peggio. I radar a terra (quelli americani del centro di Cheyenne Mountains, nel Colorado), avevano visto avvicinarsi sempre più pericolosamente alla stazione spaziale un oggetto volante. Fatti i controlli si è scoperto che era un satellite militare americano, il Misti-2, specializzato in «guerre stellari», cioè in difesa anti-missile balistico. Un discreto bestione di diverse decine di chili. Secondo gli americani sarebbe passato a 950 metri dalla Mir. Di fatto anche loro si sono sbagliati di grosso. E' passato infatti a soli 470 metri dalla Mir. In termini spaziali è come se l'avesse sfiorata. La distanza minima di sicurezza è di 1500 metri. Non è la prima volta che oggetti orbitanti si trovano vicini, ma mai era accaduto che un volo pilotato venisse avvicinato a meno di qualche chilometro. Il calcolo delle traiettorie, presto fatto, escludeva la collisione, ma in quel momento la Mir si trovava di nuovo in panne, con un computer fuori uso, quello che presiede all'orientamento nello spazio. A scanso di equivoci, il centro di controllo di Mosca ha deciso l'emergenza. E' la quinta per Michael Foale, che ne ha già sperimentate quattro insieme con i due russi che sono scesi a terra due settimane fa, Tsibliev e Lazutkin. Non c'è che da augurargli che sia l'ultima, visto che si appresta a lasciare la Mir. Il che avverrà il prossimo 28 settembre, quando l'Atlantis por terà sulla stazione russa il suo so stituto, David Wolf. La «vecchietta» - la Mir ha undici anni d'età - ha dunque avuto il suo ennesimo soprassalto. Due mesi fa, mentre le avarie si susse guivano senza sosta, il centro di operazioni dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) di Darmstadt ave va dovuto deviare di 150 metri la traiettoria del satellite europeo di osservazione della Terra, l'Ere-1, per evitare che la Mir si avvicinasse oltre i limiti di sicurezza. Insomma, la «malata dello spazio» continua a creare problemi Al punto che gli americani cominciano a nutrire seri dubbi sul futuro del programma congiunto. Questa, per lo meno, è l'opinio ne che il responsabile della Nasa, Frank Culbertson, ha esposto in una lettera ufficiale ai colleghi russi dopo la serie di incidenti che hanno costellato gli ultimi sette mesi del laboratorio volan te. Anche l'ispettrice generale della Nasa, Roberta Gross, ha re centemente constatato che «il ri scino delle operazioni sulla Mir si è accresciuto negli ultimi mesi» Tutti segnali che gli americani potrebbero abbandonare il costo sissimo disegno della stazione spaziale comune. Ma non tutto è da attribuire al la «vecchietta». Il mancato inci dente di lunedì notte ha riportato l'attenzione sull'estremo affollamento nella «periferia» terrestre. Dove, tra «orbite basse» e «alte», si contano da 70 mila a 150 mila rottami spaziali. Queste sono valutazioni autorevoli dell'Esa, il cui elenco parte dai circa 8000 «grossi oggetti» (di cui 450 satelliti tutt'ora operativi) e Finisce con piccoli rottami di diametro tra i 20 e i 30 centimetri. Tutti pericolosi in caso di collisione perché, anche se di massa relativamente piccola, sono dotati di altissime velocità e quindi molto perforanti. Ma sono le orbite basse, quelle cioè tra 200 e 600 chilometri, le più pericolose e affollate. E sia la Mir che gli Shuttle americani viaggiano in orbita appunto in quella zona, tra i 350 e i 400 chilometri di altezza. Meno pericolose sono le orbite «geostazionarie», attorno a 36.000 chilometri da terra, dove gira la maggior parte dei satelliti per telecomunicazioni, che stanno, per così dire, fermi in un determinato punto del cielo, e sui quali si puntano i dischi per ricevere ad esempio i canali tv. Comunque, i problemi della sicurezza non riguardano solo la vita dei cosmonauti ma anche cospicui interessi economici e militari. E' per questo che ci si attrezza per prevenire le collisioni. L'Esa piazzerà tra non molto nell'i¬ sola di Tenerife un telescopio che le permetterà di rilevare oggetti di 2-6 centimetri in «orbite basse» e di 10-30 in «orbite alte». Sapere in anticipo la probabilità di una collisione non significa poterla evitare, ma può salvare delle vite, come nel caso della Mir. In prospettiva, si potrà perfino pensare a sistemi che consentano di evitare l'urto. Anche adesso un preavviso sufficiente può permettere a un satellite che ha ancora combustibile di «saltare di orbita» o di «essere suicidato» facendolo affondare e bruciare negli strati più densi dell'atmosfera. Giulietta Chiesa UN COSMO SOVRAFFOLLATO / ngo ellite dll'll dll' Sri l C dl i

Persone citate: Anatolij Soloviov, David Wolf, Frank Culbertson, Giulietta Chiesa, Michael Foale, Pavel Vinogradov, Roberta Gross

Luoghi citati: Cheyenne, Colorado, Mosca