« Gli italiani sono con noi»

«Il popolo si è ribellato» « Gli italiani sono con noi» Larizza: attenzione al Senatùr ATTI che, prima ancora che fuori dalla Costituzione, sono fuori della coscienza di italiani». Così Pietro Larizza, segretario generale della Uil, definisce lo sfregio che dell'inno di Mameli i leghisti hanno fatto a Gorizia, il guano lanciato contro i sindacalisti, e altri innumerevoli atti simbolici, «di un simbolismo che ricorda cose raccapriccianti», con cui gli aspiranti secessionisti accompagnano le loro pretese di autonomia ed autodeterminazione. A Bari c'è stato il congresso della Uil. Qual è il sentimento dei rappresentanti del sindacato verso l'ostilità di cui sono bersaglio? «Cofferati ha detto che il sindacato è solo: perché sono in molti a criticare la Lega, ma è solo il sindacato a scendere in piazza, come altre volte nella sua storia. Non così i partiti politici, a parte Rifondazione che ha indetto una manifestazione a Venezia. Ma questo non vuol dire affatto che il sindacato si sente solo nella società italiana. Noi siamo certissimi di avere il sostegno della quasi totalità dei cittadini italiani, a parte i facinorosi». Il sindaco di Milano Albertini, che certamente non è un facinoroso, minaccia però di farvi pagare lo straordinario dei vigili di turno alla vostra manifestazione... «Albertini ha fatto una cosa da cretino. Non solo perché il diritto di esprimere pubblicamente opinioni è sancito dalla Costituzione, ma anche perché i vigili funzionano non per regolare le manifestazioni, ma perché sono al servizio dei cittadini di Milano. La manifestazione, come sempre, è autogestita. E poi ha fatto un'altra stupidaggine: affermare che chi manifesta deve pagare significa dividere per censo la società. E chi non ha i soldi che fa, non ha più un diritto riconosciuto dalla Costituzione? E se il Polo vuole fare a Milano una marcia anti-fisco, Albertini che fa, li tassa? Albertini sta ponendo Milano, una delle capitali del lavoro, della democrazia e della modernità, su un piano che la città davvero non meritava». Come valutate la serie di sgradevoli atti simbolici di cui siete fatti oggetto? Le tes¬ sere bruciate, il guano lanciato contro i sindacalisti sono goliardate, o rappresentano una vera minaccia? Esiste il pericolo di un'escalation? «Sono cose da prendere molto sul serio, nessuno deve commettere l'errore di considerarli come le cretinate di quattro ragazzini che passano lì per caso. Si prese così, sottogamba, anche il rogo dei libri in Germania, e poi arrivò il nazismo. Gli atti simbolici sono pericolosi perché si trasmettono velocemente. La verità è che è stato seminato odio a piene mani contro il sindacato, e cioè contro una parte importante della storia e della coscienza di questo Paese, esattamente come la Chiesa, anch'essa oggetto di attacchi. Avendo seminato, e ci sono politici che lo han¬ no fatto a piene mani, beh, adesso si vedono i pessimi frutti della semina dei cattivi maestri». Si riferisce alla classe dirigente della Lega, o anche ad altri esponenti politici? «Mi riferisco a Bossi ma anche a quelli come Baget Bozzo o Taradash, o molti esponenti di An, che hanno invitato esplicitamente a prendere a calci nel sedere i sindacalisti. 0 che hanno scritto che quello che frega i lavoratori padani è il sindacato, che bisogna distruggerci, e così via. Messaggi che passano a livello collettivo. E si parla sempre più spesso, esplicitamente, della diversità della razza pura padana. Quando si seminano i germi della violenza, c'è sempre qualcuno che li raccoglie». Dunque prevedete problemi di ordine pubblico per le vostre manifestazioni di Milano e Venezia? «Di solito chi si comporta in questo modo è anche vigliacco. In piazza ci saranno centinaia di migliaia di lavoratori e pensionati. Nonostante la grande partecipazione, di cui siamo certi, nessuno risponderà alle provocazioni». Antonella Rampino ti segretario generale della Uil Pietro Larizza

Luoghi citati: Bari, Germania, Gorizia, Milano, Venezia