Prodi ci saranno più soldi per la scuola di Raffaello Masci
Il ministro Berlinguer: i fondi arriveranno dai risparmi della riforma dello Stato sociale Il ministro Berlinguer: i fondi arriveranno dai risparmi della riforma dello Stato sociale Prodi; ci saranno più soldi per la scuola «Piano di investimenti nella prossima Finanziaria» ROMA. Comincia l'anno scolastico delle riforme, e comincia bene, dal momento che Prodi ha assicurato che per la scuola ci saranno i soldi: un piano pluriennale di investimenti a cominciare dalla prossima finanziaria. Comincia l'anno scolastico delle riforme, e comincia male: in varie parti d'Italia (per esempio nel provveditorato di Bari) non ci sono gli insegnanti. A Roma il personale non docente è sul piede di guerra, e i ragazzi dell'Uds (Unione degli studenti) hanno già proclamato uno sciopero per il 16 ottobre. La Cisl scuola, il ccd-cdu, la Lega inoltre - lamentano che alla profusione di parole da parte del governo, non abbia corrisposto alcun miglioramento apprezzabile. In ogni caso l'anno scolastico è iniziato e, come scolaretti, alle otto del mattino, in una scuola elementare romana si sono presentati anche Romano Prodi e Luigi Berlinguer. Ai bambini, ai loro genitori e agli insegnanti il presidente del Consiglio ha confermato che il governo intende mettere mano alla scuola, seriamente, e cioè aprendo i cordoni della borsa, attraverso un piano pluriennale di investimenti che consenta l'elevazione dell'obbligo scolastico a dieci anni (cioè fino al 15" anno di età), l'autonomia amministrativa e didattica delle scuole, la formazione e l'aggiornamento degli insegnanti, il rinnovamento della didattica (in special modo nell'università), l'introduzione generalizzata delle nuove tecnologie, gli interventi nell'edilizia scolasti- ca. «Vi auguro - ha detto Prodi che possiate imparare molto, perché c'è bisogno di cittadini che abbiano rispetto dei diritti altrui e che sappiano vivere assieme. Ed è questo che la scuola deve fare. Auguri a voi insegnanti - ha sottolineato perché il vostro compito, molto ma molto difficile, non consiste solo nell'insegnare ma nel voler bene ai ragazzi. Un'attività delicata, non sempre ben compresa. Ma io - ha detto Prodi - sono qui a portare un messaggio chiaro: il lavoro degli insegnanti è al centro della nostra attenzione ed è un punto fermo per ogni riforma e per ogni innovazione». «Come governo - ha detto ancora Prodi - ci impegneremo su questi fronti e chiediamo ai do- centi, alle loro organizzazioni sindacali, di non temere i nuovi profili professionali o le conseguenze del regime di autonomia, adeguando il loro lavoro alle nuove realtà di flessibilità e di rapporto con il territorio. Noi ci impegniamo, dunque, a un rinnovamento profondo e chiediamo la collaborazione di tutte le componenti scolastiche. Convinti come siamo - ha concluso il presidente del Consiglio - che l'istruzione non è un "costo" o una "spesa" ma il principale investimento per garantire il futuro del Paese». «Nessun altro presidente del Consiglio italiano aveva mai detto quello che ha dichiarato oggi Prodi - ha commentato il ministro Berlinguer -. Ed è fondamentale che egli abbia previsto di spostare sulla scuola ri¬ sorse risparmiate con la riforma dello Stato sociale. Spero che qualche segnalo quantitativo possa già arrivare con l'imminente finanziaria 1998». Agli studenti italiani ha parlato in un messaggio televisivo, anche il Capo delio Stato, come da tradizione: «Ragazzi non arrendetevi mai. Mai! Abbiate l'orgoglio di voler vincere le fatiche, le prove, le difficoltà; è un esercizio che poco a poco rende facile anche camminare su percorsi aspri». Agli studenti Scalfaro ha ricordato che occorre «impegno perseverante» e «senso di responsabilità», specie «mentre la scuola vive la fase vitale della riforma», ed ha riproposto la «grande lezione» di Madre Teresa di Calcutta. Raffaello Masci Ma il nuovo anno è cominciato male: in varie città mancano ancora gli insegnanti
Persone citate: Berlinguer, Luigi Berlinguer, Madre Teresa, Prodi, Romano Prodi, Scalfaro
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