Choc a Madrid

Choc a Madrid Choc a Madrid Il nemico di Età finisce in galera MADRID. Nelle «Herriko taberna», i «pub» di Herri Batasuna (il partito legale dell'organizzazione indipendentista basca Età), ieri alle 14 stappavano champagne: il più che discusso giudice della «Audiencia nacional» di Madrid, Gomez de Lliano, aveva appena ordinato l'arresto del generale della «Guardia Civil» Enrique Rodriguez Galindo, il «Dalla Chiesa» spagnolo, l'eroe che ha arrestato 500 commandos di Età. Rodriguez Galindo, 58 anni, il militare più decorato di Spagna (26 medaglie), attualmente a disposizione, è stato il capo del «Brain Trust» anti-Eta che operativamente dirigeva la lotta contro i terroristi dal quartier generale di Intxaurrondo di San Sebastiàn. Ma l'oscuro «alfaire» per cui Galindo è stato arrestato per la seconda volta per essersi rifiutato di pagare circa 300 milioni di lire di cauzione, si sta trasfonnando in una storia politica di straordinaria importanza. Galindo è accusato di essere stato il promotore dell'assassinio di due importantissimi membri di Età, Lasa e Zabala. Lo accusano (Lasa e Zabala scomparvero dopo il loro mai ufficiale «arresto», vennero assassinati ed i loro cadaveri apparvero nel '96 in Alicante) sette testimoni, uno dei quali, Felipe Bayo, capo delle teste di cuoio anti-Eta di allora, ha dichiarato che Galindo presenziò all'interrogatorio dei due terroristi (il bilancio dell'Età è di quasi 800 morti, tra cui 22 bambini, dalla sua nascita, nel '59). Galindo, fiero come sempre, ha rifiutato ieri pomeriggio di rispondere alle accuse. L'onore di militare gli ha impedito di dire quanto ha dichiarato, senza peli sulla lingua, il suo avvocato, Jorge Argote (da sempre nel mirino di Età): «Il governo popolare (destra-centro, n.d.r.) di Aznar sta sfruttando a livello politico il "caso Galindo" per fare terra bruciata sulla "Guardia Civil" nel periodo del governo socialista di Gonzàlez». Dall'83 all'86 (ma altri squadroni della morte anti-Eta giustiziarono, con governi di centro-destra, almeno altri 40 «Etarras»), il terrorismo di Stato dei mercenari dei «Gal» uccise 26 presunti membri di Età in Francia. Lasa e Zabala, le vittime della «guerra sporca» nei Paesi Baschi francesi, permisero, con la loro confessione, la cattura di molti commandos di Età. E, quindi, che molti spagnoli non venissero uccisi. Gianantonio Orighi

Luoghi citati: Francia, Gomez De Lliano, Lasa, Madrid, Paesi Baschi, Spagna