Tietmeyer: potremo rialzare i tassi di Emanuele Novazio

Tietmeyer: potremo rialzare i tassi Tietmeyer: potremo rialzare i tassi Nel documento della Cdu lodi per l'Italia BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Mentre il partito del Cancelliere Kohl diffonde un libro bianco sull'Unione monetaria, con lusinghieri apprezzamenti per gli sforzi dell'Italia, il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer raggela l'euforia sollevata - lo scorso fine settimana - dalla decisione di anticipare i tempi della moneta unica. Alla ventata di ottimismo provocata dal vertice Ecofin, e alla speranza di un prossimo ribasso dei tassi, Tietmeyer risponde non escludendo un rialzo dei tassi «entro la prossima primavera»; prima, dunque, che i Quindici decidano le nuove parità di cambio in vista del passaggio all'Euro, e vengano scelti i Paesi che aderiranno all'ultima fase dell'Unione monetaria, il 1° gemiaio del 1999. Segno che alla Buba la cautela continua a restare un obbligo, quando si parla d'Europa. Le parole di Tietmeyer, pronunciate quasi per caso durante una manifestazione a Wiesbaden, hanno avuto immediate conseguenze sul corso del dollaro - che in pochi minuti è sceso da 1,77 a 1,7650 nei confronti del marco - e sull'andamento della Borsa. L'indice Dax ha perso 31 punti, in controtendenza con le altre Borse europee contagiate, al contrario, dall'euforia europea. «Tietmeyer ha soltanto confer¬ mato quel che da tempo temiamo», ha commentato un operatore. Le dichiarazioni del presidente della Buba arrivano - non a caso, probabilmente - in un momento particolarmente vivace nella marcia di avvicinamento all'Euro: l'accelerazione impressa dalla riunione dei ministri finanziari, sabato scorso, è accompagnata da segnali convergenti. Ieri, l'autorevole istituto Ilo di Monaco ha pubblicato uno studio secondo il quale la Germania sarà in regola con i parametri di Maastricht. E stamane Wolfgang Schaeuble, capogruppo della Cdu al Bundestag e uomo fon e del partito di Helmut Kohl, presenterà il libro bianco sull'Europa nel quale - come già anticipato - Bonn seppellisce «il tabù del 3%»: sposando - in sostanza - ima versione morbida del criterio che fissa il rapporto fra deficit e prodotto interno lordo, e mettendo di fatto la Cancelleria in rotta di collisione con un vasto fronte eurorigorista, ed euroscettico, che collega la Csu alleata di governo a vasti strati del partito socialdemocratico, e a settori interni alla stessa Cdu. Un passaggio del documento è particolarmente lusinghiero per l'Italia, un Paese che «nel dibattito tedesco sull'Unione monetaria ha un molo particolare», come si sottolinea: «Lo stimolo del trattato di Maastricht ha aiutato in modo decisivo l'Italia a rinnovare ampiamente e strutturalmente il suo vecchio sistema politico». La spinta dell'Europa, inoltre, ha ripercussioni importanti anche «sul processo di revisione costituzionale». «Mentre proseguiva questo processo politico», aggiunge il documento, «l'Italia ha ottenuto successi notevoli nella stabilizzazione economica e monetaria». A poche ore dalle parole del ministro delle Finanze Waigel - che a Lussemburgo ha ammesso di «essere stato sempre favorevole» all'Italia - il documento conferma ima significativa inversione di tendenza: un obiettivo aiuto politico di Bonn agli sforzi di Roma, inimmaginabile ancora un anno fa. Emanuele Novazio Il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer

Persone citate: Hans Tietmeyer, Helmut Kohl, Tietmeyer, Waigel, Wolfgang Schaeuble