Quasi un giallo sulle date

Quasi un giallo sulle date Quasi un giallo sulle date L'Ue: «A maggio solo i cambi bilaterali» BRUXELLES DALL'INVIATO La febbre dell'Euro attraversa l'Europa da quando - sabato, tra i vapori delle terme di Mondorf - i ministri economici dei Quindici hanno annunciato che in primavera saranno fissati i cambi delle monete che nel gennaio del '99 si fonderanno in un'unica divisa. Il ministro del Tesoro Ciampi ha precisato addirittura che, sempre in primavera, saranno date anche le parità di cambio tra ogni moneta e l'Euro dando così l'impressione che nel Granducato sia stato rivelato molto meno di quanto non è stato in realtà deciso. E cioè anche l'eventualità che in quella stessa fatidica primavera si realizzi in anticipo la nascita della nuova moneta unica europea. Comunque sia, è chiaro che da sabato in poi tutto sta precipitando verso l'Unità monetaria prevista dal trattato di Maastricht in modo forse irreversibile, ma certamente febbrile. Al punto che il portavoce del commissario europeo alla moneta De Silguy ha dovuto ieri mattina salire sul palco della sala stampa per precisare in quattro gelide parole che nel fatidico week-end del prossimo maggio saranno fissate solo le parità di cambio bilaterali tra le monete dei Paesi che saranno ammessi all'Euro e che esse entreranno in vigor „ soltanto il primo gennaio 1999. Una smentita a Ciampi? Troppo diplomatiche le regole della comunicazione, qui a Bruxelles, per usare parole così grosse. Ma certo una messa a punto dovuta non solo al governo italiano, ma anche al propalarsi di voci e al diffondersi della euro-febbre evidenziata dall'euforia dei mercati finanziari. E del resto anche a Roma, fonti del Tesoro hanno precisato che sui temi monetari «fa fede la Commissione» ed hanno ricordato come lo stesso Ciampi abbia più volte detto che «di temi valutari meno si parla meglio è». Lamberto Dini, che è ministro degli Esteri, ma di moneta e di Euro se ne intende, nel pomeriggio ha precisato che le parità di cambio bilaterali tra le monete e il cambio tra ciascuna moneta e l'Euro sono in realtà «la stessa cosa» e che saranno le banche centrali a «vegliare» sui mercati. Ma secondo Dini «non è pensabile» che vi siano importanti fluttuazione valutarie tra il maggio '98 e il gennaio '99, quando l'Euro diventerà a tutti gli effetti una realtà. Già da molto tempo, ha detto Dini, vi è «notevole stabilità sul mercato dei cambi e le fluttuazioni sono minime. La convergenza economica tra i Paesi dell'Unione europea è già molto forte, sono convinto che anche in quei mesi ci sarà una sostanziale stabilità. I ministri finanziari hanno fatto una buona mossa che dovrebbe ridurre le incertezze». Così, infatti, l'hanno capita i mercati, ma qualcosa non toma nel concitato assemblamento delle dichiarazioni e delle spiegazioni che i tecnici dell'Unione europea davano ieri mattina ai giornalisti per anticipare cosa davvero succederà in quegli otto mesi che dividono il maggio '98 dal gennaio '99, l'annuncio delle parità di cambio dalla nascita dell'Euro. E non tutto è chiaro. Perché, per esempio, il trattato di Maastricht dice che un Euro dovrà essere equivalente a un Ecu (la moneta europea virtuale, tuttora in vigore) il cui valore però è costituito da un «paniere» di monete diverse da quelle che entreranno nell'Euro. I tre Stati che hanno aderito alla Ue I nel 1995 (Austria, Svezia e Finlan¬ dia) non hanno portato le lore monete nel paniere dell'Ecu. In esso, però, vi sono monete - come sterlina britannica, corona danese e dracma greca - che quasi certamente non aderiranno da subito all'Euro. Le loro fluttuazioni, comunque, influenzano il valore dell'Ecu e dunque peseranno sul valore della futura moneta unica. Viceversa le monete di alcuni Paesi che verosimilmente aderiranno fin dal 1999 alla moneta unica, come scellino austriaco e marco finlandese, non influenzano direttamente il valore dell'Ecu, a meno che da qui alla primavera del 1998 non entrino nel paniere. C'è quindi uno scostamento che non permette di dedurre automaticamente dalle parità bila¬ terali delle monete le parità tra le valute nazionali e l'Euro. E inoltre: come sarà tenuta in conto l'eventuale fluttuazione di una moneta tra maggio e gennaio? A queste domande la Commissione europea non ha ancora voluto dare risposte. Dietro le «tecnicalità» monetarie, mai come questa volta, c'è la volontà politica di fare la moneta unica europea. E da questo punto di vista, il sabato termale dei ministri a Mondorf", non lascia equivoci. Cesare Martinetti Frenate le interpretazioni per cui l'Euro nascerebbe già nella prossima primavera MI Jacques Santer presidente della Commissione Ue

Persone citate: Cesare Martinetti, Ciampi, Dini, Jacques Santer, Lamberto Dini

Luoghi citati: Austria, Bruxelles, Europa, Roma, Svezia