L'eurottimismo mette le ali ai mercati

L'accelerazione sulla moneta unica rafforza anche il marco e spinge tutte le piazze, da Parigi a Londra L'accelerazione sulla moneta unica rafforza anche il marco e spinge tutte le piazze, da Parigi a Londra L'eurottimismo mette le ali ai menati Piazza Affari guadagna il 3,49%, il dollaro perde 25 lire MILANO. L'Euroforia è un venticello benigno che arriva dritto dritto da Mondorf, cittadina termale lussemburghese dove i ministri finanziari europei hanno deciso di accelerare i tempi dell'unificazione monetaria e di fissare a maggio (cioè tra otto mesi) i Paesi che parteciperanno fin dall'inizio e le parità di conversione. E' soffiata forte ieri, sui mercati, l'Euroforia. A Londra dove la City ha fatto segnare un rialzo dell'1,12%. A Parigi dove l'indice dei principali titoli borsistici, il Cac-40, è salito del 2,28%. A Madrid su dell'1,6%, a Zurigo dello 0,76%. Ma è a Milano, in piazza Affari, che i risultati dell'Ecofin di Mondorf hanno messo le ali al mercato: l'idea che il Belpaese sia stato messo di diritto nel primo gruppo dell'Euro ha riscosso l'entusiamo di tutti, operatori, gestori, analisti, tutti superottimisti al punto da spingere piazza Affari più in alto di ogni altra Borsa d'Europa, su del 3,49%, più di Londra, Parigi, Madrid e Zurigo. Lunedì da leoni, insomma, in piazza Affari. Scambi sopra i 1300 miliardi, titoli guida tutti al rialzo (Eni +4,27%, Fiat + 5,75%, Generali +3,05%, Telecom + 5,10%, Mediobanca + 2,69%), nemmeno un briciolo di dubbio, di ripensamento. L'Eurottimismo, per ora, non ammette eccezioni. E così può succedere che piazza Affari, sempre così sensibile alla tiritera della politica, per una volta faccia spallucce persino a Fausto Bertinotti, il comunista, e alle minacce di Rifondazione che promette rotture vere, non fittizie, nella maggioranza se si toccano le pensioni. «L'Italia è nell'Euro, l'Euro si farà nei tempi previsti e le convergenze, per aggirare l'ostacolo delle elezioni tedesche, verranno decise prima, il prossimo maggio»: così ragionano gli gnomi di piazza Affari nel lunedì del do po Mondorf. E a poco o nulla servono gli inviti alla prudenza e le parole di Hans Tietmeyer, il presidente della Bundesbank, il più temuto e ascoltato tra i banchieri centrali d'Europa, custode supremo dell'etica protestante che vuole l'Euro ma solo con chi ha tutti i crismi per aderirvi. «Occorrono adesso le giuste scelte politiche», frena Tietmeyer rinviando tutto alle decisioni che dovranno prendere i «politici», i capi di Stato e governo. Ma niente da fare, l'Euroforia dell'Italia nell'Euro, per una volta è più forte di herr Hans che da un convegno a Wiesbaden ripete cose per lui ovvie: il ruolo della Buba, dice, è quello di tutelare la stabilità e offrire al processo di unificazione monetaria la migliore copertura ai fianchi possibile. Dice proprio così, copertura ai fianchi, Tietmeyer. E i mercati che hanno imparato a decodificare il «tietmeyrese» capiscono al volo che il presidente della Bundesbank sta anticipando che, se necessario, la Germania potrebbe aumentare i suoi tassi. Tira aria di stretta, insomma. Anche negli Usa la Fed potrebbe essere costretta a ritocchi minimi («Un aumento dello 0,25%, forse a novembre», è la previsione di Jeremy Hawkins, capo economista dell'ufficio londinese della Banca d'America) ma pur sempre rialzi. E in Germania, così temono gli americani e non solo gli americani, la stretta potrebbe essere questione di (poco) tempo, timore questo che ha fatto precipitare Re dollaro nei confronti di tutte le principali monete: sul marco (1,76 nel fixing di Francoforte contro l'I,78 di venerdì), sullo yen (120,15), sulla lira che è stata quotata ieri tra le 1717 e le 1721. Gran giorno anche per la lira, dunque, che ha recuperato in 24 ore ben 25 lire che diventano più di cento lire in un mese se si con siderano i giorni bollenti di metà agosto col dollaro a 1830. E' da venerdì che i mercati americani ragionano sul possibile rialzo dei tassi in Germa- nia. Ma ieri mattina, quando la Banca di Finlandia ha ritoccato verso l'alto il tasso pronti contro termine (dal 3% al 3,25%), il timore ha fatto proseliti: ci siamo, hanno subito messo in guardia gli analisti, tanto più che in agosto i prezzi all'ingros¬ so sono aumentati più del previsto in Germania. E così quando più tardi sono rimbalzate dalle grandi agenzie stampa internazionali le parole di Tietmeyer («Copriremo i fianchi»), il dollaro è precipitato, alcune Borse si sono fermate (Franco- forte giù dello 0,9%), altre hanno rallentato - Londra, Parigi una sola, piazza Affari, ha continuato alla grande, ma in piazza Affari, si diceva, l'Euroforia era un venticello... Armando Zeni '1 LUGLIO 1997 LA BORSA TORNA A CRESCERE 15 SETTEMBRE 1997 15200 Esame dei criteri di convergenza dei 15 Paesi Ue Decisione su chi entra nell'Euro e sulle parità monetarie • Parità irrevocabili • Nasce la Banca centrale europea • Politica monetario in Euro • Mercati monetori e dei camb in Euro • Entra in vigore il regolamento giuridico • Parte lo Sme 2 Le banconote e le monete nazionali perdono valore legate c Progressiva introduzione dell'Euro 7*s c Banconote e monete in Euro ***** il ; * i |||||g|f|| II ministro dell'Economia Carlo Azeglio Ciampi

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Fausto Bertinotti, Hans Tietmeyer, Jeremy Hawkins, Nasce, Tietmeyer, Zeni