«Su Previti il pds fa giustizia sommaria» di Alberto Rapisarda

LA REAZIONE DEI POLITICI Mussi: voterò per l'arresto. Fini: io no. Pera: inevitabili ripercussioni negative sulla Bicamerale «Su Previti il pds fa giustizia sommaria» Berlusconi «rompe» con D'Alema ROMA. Berlusconi replica a D'Alema accusando il pds di voler fare «giustizia sommaria» per Cesare Previti e «per ritorsione» lancia la candidatura di Giuliano Ferrara tra le gambe di Antonio Di Pietro e di D'Alema. Il pds (Mussi) risponde alla mossa annunciando che, se si dovrà votare alla Camera per l'arresto di Previti, voterà sì. E in un crescendo di mosse e contromosse sale improvvisamente la tensione politica (iopo la relativa quiete che aveva accompagnato i lavori della commissione per le riforme. Soprattutto, sembra incrinato il rapporto tra D'Alema e Berlusconi (che aveva garantito la Bicamerale) con i veri e propri atti di guerra della tempestosa giornata di ieri. «L'orizzonte è davvero gonfio di nubi nere» rileva il senatore dei verdi, Maurizio Pieroni. «Le sirene dell'instabilità sono moltissime» ammette Massimo D'Alema. C'è la tensione sempre più grave tra Rifondazione comunista e il governo a proposito della riforma dello Stato sociale, c'è lo scontro frontale Berlusconi-D'Alema sulla richiesta di arresto per Previti da parte dei pubblici ministeri di Milano e crescono, di conseguenza, il rischio di crisi di governo e quello di impantanamento della commissione per le riforme. La giornata si era aperta con la replica di Berlusconi (sul Messaggero) all'intervista del giorno prima di D'Alema, con la quale il segretario del pds accusava il Polo di non avere sensibilità morale non avendo preso le distanze da Cesare Previti (Forza Italia) inquisito con l'accusa di avere corrotto un folto plotone di magistrati per ottenere sentenze favorevoli. «L'on. D'Alema, forse distratto dagli impegni della politica e della Bicamerale - ha risposto il presidente di Forza Italia - non ricorda che, proprio a causa dell'inchiesta che lo riguardava, l'on. Previti, autonomamente, decise di farsi da parte e di tirarsi indietro dalla politica attiva». Aggiungendo che «D'Alema e altri esponenti del suo partito, che non perdono occasione per dichiararsi garantisti, in questo caso indulgono ad una giustizia sommaria», anticipando «un giudizio finale di colpevolezza». Poco dopo, è seguita la telefonata a Giuliano Ferrara per chiedergli di candidarsi nel Mugello contro Di Pietro. Un atto di aperta ostilità, sino a ieri evitato, che difìicilmente potrà permettere passi indietro. Il pds «solleva una questione morale che è del tutto impropria - spiega Marcello Pera, di Forza Italia - e quindi interrompe quel clima di serenità che avevamo cercato di conquistarci la settimana scorsa». Per questo saranno «inevitabili» ripercussioni negative sui lavori della Bicamerale. E' come, se di colpo, stesse cominciando a sfaldarsi una costruzione che D'Alema aveva contribuito ad erigere pazientemente e con abilità nella prima metà dell'anno. La minaccia di elezioni anticipate che il pds contrappone al rischio di una crisi di governo provocata da Bertinotti, diventa vieppiù categorica, meno astratta. Come se, alla fine dei conti, potesse essere la soluzione che la Quercia considera meno pericolosa, in questo momento. Ieri Fabio Mussi, capo dei deputati del pds e sinistra democratica, ha spiegato in questo modo a Bertinotti (e ai centristi dei due poli) perché le elezioni saranno certe se lui provoca la crisi: «Non vorrei che qualcuno accarezzasse l'idea, suggerita da qualche diavoletto maligno, di mia crisi, poi di un governo di tutti fatto per senso di responsabilità da Ulivo e Polo, con Rifondazione che capeggia l'opposizione di sinistra e aumenta i suoi voti. Non andrà così. Se si apre la crisi, uno dei valori da tutelare è il bipolarismo». Controreplicando a Berlusconi, il pds sottolinea coralmente che la posizione di Previti «è indifendibili». «Previti ha ricevuto 21 miliardi e tuttora non dà spiegazioni accet¬ tabili né del titolo per cui li ha ricevuti, né di che destinazione abbiano avuto - dichiara il senatore Pellegrino, appoggiando D'Alema -. Questo per un politico in una democrazia occidentale non mi sembra tollerabile, senza volere andare al di là della presunzione di innocenza». E Cesare Salvi aggiunge: «Non si può confondere il garantismo con la sottovalutazione della questione morale. Col rischio dell'impunità per i potenti». Previti risponde accusando Salvi di volere condizionare il giudice per le indagini preliminari di Milano, che dovrebbe riesaminare la richiesta di arresto. Domani la Camera voterà per rinviare le carte al gip e il risultato pare scontato per il rinvio, anche se Rifondazione comunista voterà contro e pds. Rinnovamento italiano e, probabilmente, i popolari daranno libertà di voto. I problemi nasceranno se il gip dovesse convalidare la richiesta di arresto di Previti, perché allora la Camera dovrà decidere, dividendosi. A Mussi che ha detto che voterebbe a favore si è contrapposto Fini annunciando che voterebbe contro. Alberto Rapisarda e tuttora non dà spiegazioni accet¬ resto di Previti, perché allora la Camera dovrà decidere, dividendosiA Mussi che ha detto che voterebba favore si è contrapposto Fini annunciando che voterebbe contro. Alberto Rapisarda Cesare Previti, ex ministro della Difesa nel governo di Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Milano, Roma, Ulivo