TORINO NON CHIEDE OFFRE

TORINO NON CHIEDE OFFRE AUTORITÀ'PER LA COMUNICAZIONE TORINO NON CHIEDE OFFRE ASCANSO del rischio di essere frainteso, dirò subito che ritengo che la candidatura di Torino ad ospitare la nuova Autorità di regolazione delle Comunicazioni sia la migliore, e che sarò molto lieto se Torino sarà la sede prescelta. Anche se lo sono per ragioni alquanto diverse da quelle che sono state illustrate in occasione della presentazione ufficiale della candidatura avvenuta stamane nella Sala Rossa. Vorrei innanzitutto ricordare composizione, caratteristiche e compiti della Autorità. Il suo organico è fissato per legge in 260 persone (più 6() a tempo determinato); i suoi compiti, suddivisi tra due commissioni rispettivamente per le reti e per i servizi, riguardano - con qualche semplificazione - le autorizzazioni e le concessioni, le tariffe, i limiti di pubblicità e tutta la materia del cosiddetto antitrust televisivo. Il suo vertice è composto da 8 membri nominati dal Parlamento con voto di lista, spartito cioè - diciamo pure lottizzato - tra tutte le forze politiche, e da un presidente nominato dal governo. Con questa composizione, il rischio che l'Autorità non sia indipendente come prescrive la legge è assai elevato. Proprio per questo è interesse nazionale che almeno per la scelta del personale si possa attingere da un bacino di professionalità di alto valore, e che l'Autorità possa operare in un contesto ambientale dotato di anticorpi adeguati per resistere all'inquinamento politico cui la sua stessa composizione, e la materia su cui è chiamata a decidere, inevitabilmente la espongono. Questa soltanto è l'esigenza che dovrebbe essere tenuta presente nel decidere sulla sede per l'autorità: e si ha la presunzione di ritenere che queste condizioni si trovino verificate a Torino meglio che altrove. Giocano in faFranco Debenedetti CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA

Persone citate: Debenedetti

Luoghi citati: Torino