Cerotti transdermici a ultrasuoni

Cerotti transdermici a ultrasuoni Cerotti transdermici a ultrasuoni E per il Terzo Mondo vaccini al gusto di banana cano di aspetti negativi, ma veramente di rilievo vi è solo la resistenza che la pelle e, in particolare, lo strato corneo oppongono al transito del farmaco. Il problema è però già risolto ricorrendo all'energia elettrica con impulsi rapidi, frequenti e di così bassa potenza da passare inavvertiti. Per i farmaci composti da macromolecole, quali il Dna e le proteine, è stato inventato un sistema a ultrasuoni che garantisce una «spinta» più potente, aumentando di migliaia di volte la capacità di penetrazione del farmaco. D primo farmaco a venir somministrato per via transdermica fu, nel 1981, la scopolamina efficace contro la kinetosi (mal di mare, mal d'auto, mal d'aria e simili); dopo la ripresa delle ricerche, i migliori risultati sono stati ottenuti con l'interferone gamma, che potenzia le capacità di difesa dell'organismo, e con l'eritropoietina efficace nella cura Il buon sapore potrebbe salvare ogni anno due milioni di bambini dell'anemia. A ottenerli è stato un ricercatore del Mit (Massachusetts Institute of Technology), Robert Langher, che nel '95 ha sperimentato i cerotti transdermici contenenti i tre farmaci succitati impiegando gli ultrasuoni aventi la frequenza di 20 mila Hertz. Diverse altre tecniche sono state sperimentate in questi ultimi anni per rendere più semplice e gradita l'assunzione dei farmaci. Tra di esse spiccano quelle imperniate sulle biotecnologie e, in particolare, sulle piante transgeniche nelle quali U patrimonio genetico viene modificato dall'ingegneria genetica facendolo diventare un ottimo veicolo per l'assunzione dei farmaci e soprattutto dei vaccini. La ricerca biotecnologica si è molto intensificata in questo ultimo quinquennio dopo che l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha lanciato il programma «Children Vaccine Iniziative», diretto a salvare, con la vaccinazione, i due milioni di bimbi dei Paesi del Terzo Mondo che ogni anno muoiono di malattia infettiva. Tra i primi a rispondere all'appello delle Nazioni Unite è stato il Centro di ricerca deU'A.M. Tèxas University puntando a un vaccino economico, a immediata portata delle popolazioni in via di sviluppo e senza alcun problema per l'assunzione: le piante transgeniche. Il primo programma con¬ clusosi con successo riguardava la pianta del tabacco, nel cui Dna è stato inserito l'antigene del virus dell'epatite B, stimolante la produzione degli anticorpi immunizzanti. Purtroppo la vaccinazione non era praticabile a causa della tossicità della pianta. Il successivo passo avanti è stato compiuto con la patata transgenica utilizzabile in campo veterinario ma che in campo medico è difficilmente accettabile dato lo sgradevole sapore della patata quando è cruda e la perdita della capacità immunizzante quando è cotta. E' ora in arrivo la soluzione ideale del problema con il ricorso alla pianta di banana transgenica che mantiene intatto il sapore. Dopo gli ottimi risultati ottenuti sugli animali superiori procede ora positivamente il collaudo sull'uomo. Si avvia quindi a soluzione il problema sanitario del Terzo Mondo, che può solo in piccola misura oggi salvare i propri bambini dalle mortali malattie infettive, a causa delle difficoltà di vaccinarli con i tradizionali sistemi. I due milioni di bambini che ogni anno muoiono di malattia infettiva d'ora in poi potranno essere salvati grazie al vaccino alla banana. Mario Furasi

Persone citate: Hertz, Mario Furasi, Robert Langher

Luoghi citati: Massachusetts