Allarme grande obesità

Allarme grande obesità Allarme grande obesità Colpisce dagli Usa alla Micronesia RECENTEMENTE l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha lanciato l'allarme per la «grande obesità», richiamando sul problema l'attenzione dei servizi sanitari di tutti i Paesi che fanno riferimento a questa struttura delle Nazioni Unite con sede a Ginevra. L'espressione «grande obesità» ha un preciso significato tecnico: indica un sovrappeso superiore del sessanta per cento rispetto al peso ideale (Indice di Massa Corporea di grado III). In questi pazienti l'eccesso di peso può causare alterazioni anatomiche e funzionali di vari organi e apparati. Le complicazioni che ne derivano sono numerose: diabete, ipertensione, cardiopatia ischemica, osteoartrosi (sovraccarico alle articolazioni portanti), aumentata probabilità di alcuni tipi di tumore. La «grande obesità» si accompagna spesso ad alterazioni respiratorie che possono andare da una ridotta saturazione di ossigeno nel sangue du¬ rante le ore notturne in assenza di sintomi, alla presenza di apnee durante il sonno, alla cosiddetta sindrome di Pickwick (il termine trae origine dal personaggio descritto da Charles Dickens) caratterizzata da estrema facilità ad addormentarsi per ridotta ventilazione polmonare. Recenti dati pubblicati sulla rivista «Obesity Research» rivelano che negli Stati Uniti più di un terzo della popolazione adulta e un quarto degli adolescenti risulta affetto da obesità e come questa sia associata a una aumentata morbilità e mortalità (trecentomila decessi all'anno!) e come il costo complessivo possa essere stimato intorno ai cento miliardi di dollari. Non bisogna credere che l'obesità sia un problema esclusivo dell'Occidente industrializzato. Alcune indagini hanno rilevato che nell'isola di Nauru, in Micronesia, il sovrappeso di grado 2 riguarda il 70 per cento delle donne e il 65 per cento degli uomini. Nelle don¬ ne congolesi il sovrappeso tocca il 12 per cento, nel Ghana il 17, nel Mali il 6, in Cina il 7,2. Nell'America del Sud e nei Caraibi la situazione è paragonabile a quella europea: Brasile 25 per cento, Cuba 26, Perù 25. Per ridurre il sovrappeso esistono vari trattamenti, che corrispondono a diversi modi di affrontare il problema. I nutrizionisti danno importanza essenzialmente alla dieta. Gli psicologi tendono a modificare il comportamento alimentare. I farmacologi prescrivono farmaci per ridurre l'appetito e l'assorbimento dei principi nutritivi, stimolare il metabolismo. Nei casi estremi i chirurghi propongono il bendaggio gastrico o il bisturi per ridurre il volume gastrico. I centri salutistici raccomandano l'attività fisica e le apparecchiature ginniche. In un convegno organizzato recentemente dall'Istituto Auxologico Italiano (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico con sede a Piancavallo) è emerso che, per curare i grandi obesi, è indispensabile un trattamento multidisciplinare protratto nel tempo, affinché sia possibile ridurre le recidive. La grande obesità infatti impone problemi diversi rispetto all'obesità media perché offre resistenza alle comuni terapie e gli obiettivi finali sono diversi. Nel soggetto con sovrappeso moderato, una riduzione del dieci per cento del peso corporeo comporta, nella maggioranza dei casi, la normalizzazione di patologie e rischi associati. Nella grande A fianco una delle celebri donnone del pittore colombiano Fernando Boterò obesità, per il conseguimento degli stessi risultati, la perdita di peso deve essere più elevata (almeno il trenta per cento del sovrappeso) e il mantenimento del calo di peso è fortemente limitato. Considerando l'alto costo assistenziale di questa patologia (sono in aumento gli adolescenti obesi) diventano necessari maggiori investimenti per la ricerca. Per ora si è accertato solamente il fattore genetico, ma non è determinante. Sono certamente coinvolti i fattori ambientali, come l'elevato consumo di grassi, la ridotta attività fisica e le ricorrenti oscillazioni di peso provocate da regimi dimagranti squilibrati. Renzo Pollati Viaggio a Saturno breve rinvio La navicella «Cassini» che doveva partire il 6 ottobre verso Saturno ha subito un piccolo danno all'impianto termico. Il lancio è rinviato di alcuni giorni. La «finestra» utile si chiude il 4 novembre. Su «Cassini» viaggia anche «Huygens», sonda europea che scenderà su Titano. Borse di studio di Telethon Il comitato promotore di Telethon bandisce 40 borse di studio per giovani ricercatori italiani e stranieri che operino nel campo della biologia cellulare e molecolare e della genetica. Le domande devono pervenire entro il 29 settembre (via Prospero Santacroce 5, 00167 Roma). Informazioni: 06-6601.54.26. Torino: il futuro della sanità Il 17 settembre a Torino, nel Centro del Lingotto, congresso «Italmedica» sul futuro della sanità. Intervengono Enrico Garaci e Daniel Louis. Informazioni: 011-66.44.111. Navi medievali a Venezia C'è un cimitero di navi medievali sul fondale della laguna di Venezia: l'annuncio è stato dato a Ustica, in un incontro promosso da «Archeologia viva». Archeologia su Internet Un Cd-rom prodotto dalla Vox Multimedia offre la preziosa opportunità di navigare tra i siti archeologici di Internet. Per informazioni: 06-32.00.309. Trieste: master in comunicazione Sono aperte fino al 30 settembre le iscrizioni al master biennale in comunicazione della scienza istituito presso il Laboratorio interdisciplinare della Scuola superiore studi avanzati di Trieste. Tel. 040^378.74.62. Neuropsichiatri ad Alba Il 26 e 27 settembre ad Alba, Fondazione Ferrerò, Centro di Riabilitazione Neurologica, via De Amicis 16, congresso nazionale: «Nuovi farmaci per la neuropsichiatria dello sviluppo». Presidenti Di Cagno e Bergamasco. Sabato 27, seminario sulla Gait Analysis (valutazione del movimento umano). Segreteria Piera Cian: 011-661.23.33. Sicurezza domestica un concorso L'Ente italiano unificazione (Uni) lancia il 1° Concorso Internet su «La sicurezza degli impianti domestici - Legge 46/90». Informazioni allo 0270.10.59.92 e http://www.unicei.it/uni/sicurezza. Premiato Garattini Silvio Garattini ha ricevuto uno speciale Premio Pavese per il libro «La buona salute», scritto con la giornalista Maria R. La Morgia (ed. Le Tracce, Pescara). AGLI inizi degli Anni 70 la ricerca farmaceutica si assunse l'impegno di trovare nuove e migliori vie per la somministrazione dei farmaci al fine di renderla più economica, più sicura, più semplice oltre che più efficace e del tutto indolore. La prima nuova forma di assunzione ebbe come veicolo il cerotto transdermico programmabile. Nei confronti delle tradizionali forme di assunzione i cerotti adesivi assicurano parecchi ventaggi tra i quali l'assenza dell'«effetto orto» provocato dalle iniezioni endovenose; Ja cessata necessità dell'operatore specializzato richiesto da tutte le iniezioni in genere e la possibilità di risparmiare al paziente, specie se trattasi di un bambino, la sofferenza psicofisica da esse provocata. Non minori i vantaggi che i cerotti transdermici offrono nei confronti della via orale, e tra di essi basterà citare la possibilità di evitare le perdite di potenzialità curative che subiscono {«Itole e affini nell'attraversare 'ambiente acido dello stomaco e nel venire a contatto con le secrezioni del fegato che agiscono sulla loro struttura chimica prima che il farmaco giunga al punto di utilizzo, tramite 2 sistema sanguigno. Naturalmente anche i cerotti transdermici non man-