Si stringe l'assedio a Marte

Si stringe l'assedio a Marte Si stringe l'assedio a Marte Da domani un'altra sonda spierà il pianeta JL • ■ JL ■■■<■ ttsùqA nino pieà il pianetaJL • ■ JL ■■■<..■ • ttsùqA .nino un'orbita fortemente ellittica con una distanza massima e minima dal pianeta rispettivamente di 56.000 e 110 km. Dopo questa manovra Surveyor effettuerà una lunga serie di cambiamenti orbitali che, senza far più ricorso al motore di bordo, faranno assumere alla sonda un'orbita circolare, che verrà percorsa in poco meno di due ore a un'altezza di 380 km dalla superficie del pianeta. L'innovativa procedura, denominata «aerobraking» (aerofrenaggio), consiste nello sfruttare l'attrito della sonda con gli strati più alti della tenue atmosfera marziana per diminuire la sua velocità e circolarizzare l'orbita. Surveyor, infatti, ogni qualvolta nel suo percorso or¬ bitale si troverà alla minima distanza dal pianeta, si tufferà nella sua atmosfera subendo un continuo rallentamento della velocità orbitale. Le operazioni saranno però più complicate del previsto in quanto uno dei due pannelli solari, che forniscono l'energia elettrica per il funzionamento degli strumenti di bordo, non si è aperto completamente dopo il lancio, modificando quindi l'assetto aerodinamico della sonda. Per evitare danni dovuti a un'eccessiva pressione e ad un possibile surriscaldamento, la lunga manovra di aerobraking verrà effettuata in maniera più graduale di quanto originariamente programmato. Questo problema farà ritardare l'inizio del lavoro scientifico, che comincerà verso la metà del prossimo mese di marzo, con circa due mesi di ritardo sul programma previsto. Mars Global Surveyor ha una massa di poco superiore alla tonnellata ed è una macchina dotata di strumenti costruiti utilizzando le tecnologie più recenti. Ecco i principali. 1) La «Mars Orbiter Camera», una telecamera che nel modo ad alta risoluzione permetterà di individuare oggetti di dimensioni di poco superiori al metro. Questo strumento effettuerà anche riprese giornaliere a grande campo di Marte del tutto simili a quelle dei satelliti meteorologici terrestri. Da queste immagini sarà possibile seguire e studiare l'evoluzione della meteorologia del pianeta nel corso di un intero anno marziano (687 giorni terrestri). li g2) Il «Mars Orbiter Laser Altimeter» in base ai tempi di percorrenza dei segnali laser inviati e riflessi dalla superficie permetterà di misurare l'altezza delle montagne e la profondità delle valli marziane con una precisione di poche decine di metri. 3) Il «Thermal Emission Spectrometer» misurerà l'eventua¬ le calore emesso dal pianeta, studierà la struttura termica dell'atmosfera e disegnerà una mappa mineralogica completa della superficie. 4) Il «Magnetometer/Electron Reflectometer» analizzerà le proprietà magnetiche di Marte, da cui si potrà dedurre la struttura interna del pianeta. La «vita scientifica» di Mars Global Surveyor avrà una durata di poco inferiore ai due anni, dopodiché verso la fine del gennaio 2000 la sonda verrà utilizzata come satellite per telecomunicazioni per trasmettere a terra i dati raccolti dai «lander» che con cadenza biennale verranno inviati sulla superficie di Marte. In questo periodo di tempo, se tutto funzionerà come previsto, Surveyor raccoglierà più di 80 gigabyte di dati scientifici, sufficienti a riempire 130 cd-rom. Questa enorme quantità di informazioni contribuirà in maniera decisiva a comprendere a fondo molti degli aspetti ancora insoluti relativi all'atmosfera, al campo magnetico, alla mineralogia ed alle complesse morfologie superficiali del pianeta, che sotto tutti gli aspetti è quello più vicino alla Terra, ed a preparare il terreno per la sua esplorazione da parte dell'uomo nei primi decenni del prossimo secolo. La Nasa ha già promesso, come del resto ha fatto con Pathfinder, di immettere in tempo reale sulla rete Internet le immagini più significative che verranno inviate da Surveyor. In particolare quelle della cosiddetta «faccia», un rilievo della superficie marziana nella regione denominata Cydonia, che fu scoperto analizzando le immagini riprese nel luglio 1976 dall'Orbiter della sonda Viking 1 e che, forse per un gioco d'ombre, assomiglia ad un volto umano. Questa scoperta sollevò subito molti interrogativi sulla reale natura ed origine di questa strana formazione, a cui senz'altro risponderanno le immagini ad alta risoluzione che ci invierà Surveyor. Mario Di Martino Osservatorio di Torino

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