«Una lobby dietro le stragi»

Inchiesta di Firenze Inchiesta di Firenze «Una lobby dietro le stragi» FIRENZE. Si stringono i tempi nell'inchiesta di Firenze sui presunti mandanti della strategia terroristico-mafiosa del 1993, che si concretizzò negli attentati di Roma, Firenze e Milano e nella fallita strage allo stadio Olimpico all'inizio del 1994. Nonostante lo stretto riserbo degli mquirenti fiorentini, aumentano i segnali di una possibile imminente svolta nelle indagini. Il timore della Direzione distrettuale antimafia toscana è che le deposizioni dei collaboratori di giustizia, previste nelle prossime settimane in vari processi di mafia, possano far venire alla luce nuovi particolari sulle rivelazioni che sono al centro degli accertamenti dei magistrati. Le preoccupazioni degli mquirenti sono legate al duplice episodio di venerdì scorso, quando i pentiti Giovanni Brusca e Maurizio Avola, hanno rivelato circostanze che sono da tempo al vaglio dell'inchiesta fiorentina. Brusca ha parlato di «messaggi» che sarebbero stati fatti arrivare a Silvio Berlusconi dopo la strage degli Uffizi; Avola ha detto che Cosa nostra pensò di uccidere Antonio Di Pietro per fare un favore a «personaggi importanti» che si apprestavano a fondare un movimento politico ed ha fatto il nome di Forza Italia. Le recenti affermazioni di alcuni pentiti in vari processi di mafia circa il ruolo di forze esterne a Cosa nostra nella strategia stragista hanno dei precedenti che fin dall'inizio della cosiddetta inchiesta-bis sono stati analizzati dai magistrati fiorentini. A «lobby finanziarie» e «segrete» dietro alla strategia stragista di Cosa nostra aveva fatto riferimento il procuratore fiorentino Piero Luigi Vigna nel maggio del '95 parlando dell'inchiesta bis aperta pochi mesi prima. Ed in quella occasione Vigna, oggi procuratore nazionale antimafia, aveva sottolineato proprio il ruolo dei pentiti Salvatore Caneemi e Maurizio Avola nel far intravedere agli mquirenti un simile scenario. [Ansa]

Persone citate: Antonio Di Pietro, Giovanni Brusca, Maurizio Avola, Piero Luigi Vigna, Salvatore Caneemi, Silvio Berlusconi, Vigna

Luoghi citati: Firenze, Milano, Roma