Per Hamas è l'ora dei kamikaze di Aldo Baquis

Gerusalemme Est, sì a un nuovo rione ebraico. Ma Netanyahu mette il veto Gerusalemme Est, sì a un nuovo rione ebraico. Ma Netanyahu mette il veto Per Hamas è Poro dei kamikaze Scaduto l'ultimatum, allarme in Israele TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Misure straordinarie di sicurezza sono state adottate in Israele e nei Territori dopo che ieri è scaduto l'ultimatum lanciato da Hamas in seguito all'attentato di Gerusalemme (4 settembre) con cui esigeva la scarcerazione incondizionata di tutti i suoi militanti. A rendere la situazione più incandescente è giunta ieri la decisione di una Commissione speciale del Distretto di Gerusalemme di autorizzare la costruzione di una piccola «enclave» ebraica nel rione palestinese di Ras el-Amud, a Gerusalemme Est. Secondo il premier Benyamin Netanyahu, tuttavia, la realizzazione del progetto «non è all'ordine del giorno». In serata, un portavoce ufficiale è andato oltre, annunciando un veto del premier. Nel Libano del Sud due militari israeliani sono stati dilaniati da mine antiuomo deposte da guerriglieri sciiti Hezbollah. Dall'inizio del 1997 sono morti in combattimento in Libano 33 soldati israeliani e altri 73 sono periti nella collisione in volo di due elicotteri Sikorsky duetti verso la Fascia di sicurezza. Fonti militari hanno avvertito che deve ancora venire la reazione della guerriglia sciita all'uccisione di Hadi Hassan Nasrallah - il figlio del leader degli Hezbollah - da parte di un'unità scelta israeliana. I dirigenti israeliani si rendono conto che la guerra di attrito in corso nel Libano meridionale e nei Territori sta avendo un effetto nell'opinione pubblica che si è manifestato nei giorni scorsi con manifestazioni di piazza in favore di un ritiro unilaterale dal Libano. «Israele - ha convenuto ieri il capo di stato maggiore generale Amnon LipkinShahak - non dispone di rimedi rapidi contro il terrorismo islamico», un termine che in Israele include anche la guerriglia degli Hezbollah libanesi. Lipkin-Shahak ha notato che in Israele ci sono «i sintomi evidenti di una stanchezza». Purtroppo, ha aggiunto (alludendo fra l'altro alla proposta di un ministro di dislocare una Forza internazionale fra l'Alta Galilea e il Libano meridionale), «non esistono soluzioni nette, realizzabili in tempo breve». I servizi di sicurezza israeliani avvertono intanto che Hamas rischia di portare a segno nuovi attentati (in territorio israeliano o contro colonie ebraiche nei Territori) in ritorsione all'asserito rapimento da Gaza di un suo dirigente, Ibrahim Muqadmeh. Dall'Arabia Saudita il segretario di Stato Madeleine Albright ha lanciato ieri un appello ai Paesi del Golfo affinché «sostengano la pace e combattano i suoi nemici», astenendosi in particolare «da fornire aiuti» agli integralisti di Hamas. Secondo fonti palestinesi la missione Albright - che pure non ha avuto risultati concreti - non è fallita del tutto. Ne parleranno nei prossimi giorni al Cairo il presidente del- l'Anp Yasser Arafat e il siriano HafezAssad. Ma la decisione resa nota ieri a Gerusalemme di procedere con la costruzione di una enclave ebraica nel rione palestinese di Ras elAmud (alle pendici del Monte degli Ulivi) è apparsa come una polemica risposta da parte israeliana all'appello lanciato giorni fa dalla signora Albright cu «astenersi da azioni unilaterali che sono giudicate provocatorie dai palestinesi». Questo sebbene il premier si sia poi detto scettico sulla sua realizzazione. Il progetto di Ras el-Amud - la costruzione di 70 appartamenti per ebrei in un appezzamento di terra che appartiene all'uomo di affari statunitense Irving Moskovitz era stato approvato già due mesi fa. Due consiglieri municipali di Gerusalemme, militanti nel partito di sinistra Meretz, avevano cercato di bloccarlo appellandosi a una commissione speciale del Distretto di Gerusalemme - composta da urbanisti e da uomini politici - sostenendo che il progetto rischia di esacerbare gli animi in città fra arabi ed ebrei. Se e quando inizieranno i lavori, Ras el-Amud rischia di diventare un nuovo punto di frizione fra israeliani e palestinesi, analogo al rione di Har Homà la cui costruzione - a partire dal 17 marzo - ha provocato il congelamento delle relazioni fra Israele e Anp. Aldo Baquis Il corpo (è il primo a sinistra) del figlio del leader degli Hezbollah Nasrallah Un militare prega dietro a una jeep lungo via Ben Yehuda a Gerusalemme