«Adesso solo Scalfaro può fare da paciere»

«Adesso solo Scoli oro può fare da paciere» «Adesso solo Scoli oro può fare da paciere» INTERVISTA IL SINDACO LE ferite sono ancora aperte. Certi argomenti vanno toccati con cautela estrema». Non ha dubbi Riccardo Illy, sindaco di Trieste: «Il ministro ha sottovalutato la sensibilità degli esuli, il loro senso di rancore nei confronti di un Paese per il cui amore hanno abbandonato la loro terra, senza sentirsi ricambiati. Dopo 50 anni, i problemi che hanno lasciato alle spalle sono tutti aperti». Sorpreso dalla contestazione? «Quando ho sentito che venivano trattati certi temi mi è venuta la pelle d'oca. E ho pensato: qui le cose di metteranno male. Si può parlare di tutto, anche dei temi più spinosi. Ma non in certi contesti». Dove ha sbagliato Maccanico? «A non far vedere in anticipo il suo discorso. Gli avremmo suggerito di togliere alcune parti. O consigliato di lasciar perdere le considerazioni su argomenti distanti dalla sensibilità degli esuli. Ci vuole maggiore considerazione per gli enti locali. Anche questo è federalismo». C'è la possibilità di rimediare? «Il governo, l'Italia, possono recuperare solo nei fatti. In Parlamento giacciono due disegni di legge che dovrebbero regolare la liquidazione degli indennizzi agli esuli, come è stato fatto per chi ha avuto la casa distrutta dagli eventi bellici. Dopo 50 anni, siamo ancora al punto di partenza. Bisogna accelerare l'approvazione». Lei sollecita anche riconoscimenti morali. A che pensa? «Credo sia opportuno che i Capi di Stato italiano, sloveno e croato si incontrino presto. Dobbiamo inchinarci insieme di fronte alle vittime di tutte le violenze politiche. Sarebbe un atto importante; potrebbe creare le condizioni per la riappaci- ficazione. Che tutti, dico tutti, vogliono. Anche per questo l'incidente di ieri mi dispiace maggiormente. Nei discorsi dei presidenti delle associazioni-esuli è stato auspicato il miglioramento dei rapporti». Ma la contestazione al ministro Maccanico non rischia di scavare un nuovo fosso? «E' grave impedire a qualcuno di parlare. E' un gesto di maleducazione. Deleterio. Il ministro è venuto per ascoltare le istanze e comunicare alcune cose. Ferma restando la piena libertà di dissentire, era necessario lasciarlo parlare e poi replicare in modo fermo, deciso. Ma educato. Non plaudo all'intolleranza. E' stato un atto di violenza antidemocratica». I contestatori si contavano anche sul palco delle autorità. Rappresentanti di Forza Italia e di an hanno intonato il «Va', pensiero»... «E questo è ancora più grave. Il fatto che a incitare la folla siano stati dei parlamentari della Repubblica italiana è mammissibile. Hanno o non hanno interesse a mantenere alto il rispetto per le istituzioni? E' stato un gesto intollerabile. Controproducente, oltretutto. Domani, potrebbero essere loro al governo; proprio loro che hanno contribuito a mettere sotto i tacchi delle scarpe il rispetto per le istituzioni. Ed è ancora più intollerabile che questi parlamentari abbiano assunto il controllo della manifestazione, sottraendolo ai legittimi organizzatori. Io non vado a casa d'altri a dare ordini, a dire cosa si deve fare». Come giudica il comportamento di Gianfranco Fini, che si è rifiutato di prendere la parola, nonostante venisse reclamato a gran voce dalla folla? «Fini è troppo intelligente e preparato dal punto di vista politico per cadere in una trappola come quella. Anche lui era seriamente dispiaciuto per l'incidente; ha preso le distanze e lo ha detto al ministro. Pur senza perdere l'occasione per sot tolineare che per certi discorsi non era né la sede né il tempo». Sindaco, lei crede che questo incidente possa accelerare i tempi per il varo della legge sugli indennizzi? «Mi auguro proprio di sì. E spero che il Quirinale lavori per la riconciliazione». Mario Tortello Illy: intollerabili quei parlamentari che incitavano la gente Subito gli indennizzi II sindaco di Trieste Riccardo III/

Persone citate: Gianfranco Fini, Maccanico, Mario Tortello, Riccardo Illy

Luoghi citati: Italia, Trieste