Bossi da Senatùr a «consacretor»

IL PALAZZO IL PALAZZO Bossi, da Senatùr a «consacretor» quindi adesso c'è pure la pietra sacra di Bossi, staccata dalla montagna sacra (Monviso), da cui nasce il sacro fiume (Po), che scorre nella sacra pianura (Padana) e sfocia - indovina - nel sacro mare (Adriatico). Non lontano dal quale, ieri, i leghisti sono stati chiamati al sacro giuramento, naturalmente sul loro - come s'è potuto ascoltare a Venezia - «sacro onore». Deve essere un tipo sveglio il consulente mitico-magico e soprattutto sacramentale di Bossi - se non è lui stesso, il senatùr, organizzatore del trip politico-spirituale di questo fine settimana, l'unico autentico «Consacretor» della vita pubblica italiana, altro che «Esternatoti, o «Epuratore... Sia pure con minor curiosità, anche quest'anno s'è vista l'ampolla con l'acqua santa. Lo scorso settembre arrivò a destinazione, in laguna, tra le mani di una bimbetta vestita di rosa, grazie a un simpatico vecchietto «ampollofbro» che la trasportò correndo per diversi soste in trattoria, prima di depositare il venerando reci- ''utilitaria Il nuovo sforzo fisico e il nuovo orizzonte mistico, quest'anno, è consistito nell'ascesi alpinistica multipla, cioè nella conquista più o meno simultanea di alcune cime, con la dovuta esposizione di bandiera raffigurante la ruota solare detta appunto «delle Alpi». Va da sè che il culto della montagna non l'ha inventato Bossi o il suo eventuale mitologo di fiducia, ma esiste da millenni come dimostrano le numerosissime alture (Olimpo, Fuji-Yama, Elbrus, Sinai, Horeb, Tabor, Karmel, Garizim, Kailash) prescelte come sedi di rivelazioni divine altrimenti inaccessibili. Perfino nel Perù incaico le scalate alla montagna sacra (huaca) richiamavano un'ascensione spirituale. Causa maltempo, alcuni leghisti hanno raggiunto la vetta in elicottero: la speranza è che abbiano almeno spento i motori. Sul Monviso l'escursione è 1 culminata nel prelievo di sassi: non s'è capito bene se «grezzi», come vorrebbe la simbologia massonica, o incisi sul posto. Tale materiale pietroso di colore verdastro comunque pochissimo esposto alle telecamere forse per evitare pericolose analogie con i sassi lanciati dai viadotti - verrà conservato nella nuova sede del governo padano, sempre a Venezia. Consegnato in mano a Bossi, questi ha deciso: «In Padania perfino la roccia ha un cuore». Premesso che ancora una volta, rispetto a questo genere di cerimoniali, irresistibilmente si oscilla fra smarrimento a sfondo umoristico e obiettiva conferma della deriva dr^jidico-ajruiiistica del leghismo,' efabenèV s^pup'àn-1 che dire: é ciascuno la sua pietra. Se quella consacrata da Bossi, infatti, sembra possedere qualche analogia con vetusti sassi devozionali bretoni, cinesi, delle isole Canarie e perfino con l'omphalos, l'«ombelico del mondo» conservato a Delfi, ecco, forse è bene sapere che la prima pietra del palazzo Sturzo, storica sede della de, venne portata a Roma nel 1958 dal sindaco di Chiusi della Verna, vicino Assisi: proveniente dalla «Scogliera delle stimmate» e quindi staccata, come scrisse Fanfara che di quel palazzone fu l'artefice, «dalla montagna su cui ascese verso la contemplazione e il sacrificio San Francesco». Certo, rispetto ai democristiani Bossi-Consacretor risulta assai più grandioso, non ha bisogno di santi, ormai la religione - sole, acqua, fiume, monti ed ora anche sassi - la fa lui stesso: compiutamente e senza inutili mediazioni. Filippo Ceccarelli Bill

Persone citate: Bossi, Filippo Ceccarelli Bill, Fuji, Sturzo

Luoghi citati: Assisi, Chiusi Della Verna, Perù, Roma, Venezia