Ferrara, addio a «Panorama» di Ugo Magri

Ferrara, addio a «Panorama» Dopo un anno ritorna a dirigere II foglio a tempo pieno: «Ormai non riesco più a dividermi in due» Ferrara, addio a «Panorama» E spiega: era previsto, nessuna polemica ROMA. Giuliano Ferrara lascia la direzione di Panorama. Era da sabato che circolava questa voce, e ieri mattina lui stesso l'ha confermata: «Lascio - ha dichiarato all'Ansa - perché il Foglio da giovedì raddoppia e io non posso più dividermi in due». Il Foglio è la pupilla dei suoi occhi: Ferrara non l'ha abbandonato neppure quando, circa un anno fa, la Mondadori gli offrì di guidare il principale newsmagazine italiano. Accettò la proposta, a patto però di continuare a dirigere anche il suo piccolo, elegante e autorevole quotidiano. E restò inteso che, se non ce l'avesse fatta a reggere lo sforzo (anche fisico) della doppia direzione, dopo una cinquantina di numeri sarebbe tornato a dedicarsi esclusivamente alla creatura prediletta. Così è andata. C'è dell'altro, però. Lo fa intuire lo stesso Ferrara laddove sente il bisogno di precisare che «non è un abbandono polemico, il mio, salvo una punta di ironico dispetto per l'eccesso di "esauriti"; ma tutti i direttori, che sono una razza un po' megalomane, pensano che quando le cose vanno bene al giornale le macchine debbano fremere e le rotative cigolare per tirature sempre più alte». Una bacchettata all'editore, insomma, reo di non aver creduto fino in fondo negli scoop a ripetizione ài Panorama e di aver tirato un numero di copie inferiore alle attese. L'ultimo episodio, raccontano le «gole profonde» della casa editrice di Segrate, si è registrato non più tardi di venerdì scorso, quando sono andate letteralmente a ruba le 60 mila videocassette con l'interrogatorio di Stefania Ariosto, allegate all'ultimo numero del settimanale milanese. Ferrara voleva rimandare altre copie in edicola, era pronto a confezionare al volo un'edizione smilza di Panorama, 26 pagine con un suo articolo e pochi altri pezzi, da cellophanare insieme con la cassetta-cult. In nome della libertà di stampa, era pronto addirittura a sfidare il Tribunale milanese che, su richiesta dell'Ariosto furiosa, gli vietava il bis dell'operazione. Senonché Leonardo Mondadori, rappresentante legale della casa editrice, ha temuto il peggio e si è messo di traverso, trovando conforto nelle prudenze di Gianni Letta e negli avvocati di Berlusconi, proprietario della Mondadori nonché parte in causa nell'inchiesta provocata dall'Ariosto. Per farla breve: il Cavaliere ha bloccato la ristampa con le cassette. L'indomani mattina, cioè sabato, Ferrara ha chiamato al telefo- no Pierluigi Battista, condirettore di Panorama, e Massimo Donelli, vicedirettore esecutivo, per annunciare loro la decisione: «Mi dimetto da direttore, resterò come editorialista». Lo scontro sull'Ariosto ha fatto precipitare i tempi? Ferrara nega e taglia corto: «Niente pettegolezzi, per favore: il defunto, come dice il poeta, ne aveva orrore». Sta di fatto che i vertici della Mondadori hanno appreso la notizia di rimbalzo sabato mattina, mentre stavano per imbarcarsi sul jet della Fininvest, destinazione Venezia, premio Campiello. Le linee telefoniche si sono surriscaldate. Berlusconi in persona ha tentato di convincere l'ex ministro del suo governo a recedere dalla decisione. Nemmeno la mozione degli affetti ha avuto fortuna. E ora a Segrate s'interrogano sul nuovo direttore di Panorama. Non sarà facile ingaggiare un no- me all'altezza del predecessore, che ha dato lustro e copie alla testata. Bruno Vespa? «Ho rifiutato già un anno fa - dice il popolare anchorman - perché avevo altri impegni di lavoro che non sono cambiati)). Enrico Mentana? Ricorda di aver declinato la proposta un anno fa e aggiunge: «Sto lanciando la nuova edizione delle 8 del Tg5, e mi sembrerebbe incongruente mettermi a fare una cosa diversa». Paolo Liguori? Il direttore di Studio Aperto alza le spalle: «Personalmente non ho ricevuto né investiture, né richieste», Tirando le somme, per Panorama la soluzione più probabile sembra quella interna, con una promozione di Battista sulla poltrona di direttore e di Donelli nel ruolo di numero due. Giuliano Ferrara, a quanto si sa, l'ha caldamente raccomandata al Cavaliere. Ugo Magri La decisione è stata presa dopo alcuni contrasti sul caso-Ariosto wBBStf 1 Qui a fianco Giuliano Ferrara ex direttore di Panorama e direttore del Foglio

Luoghi citati: Ferrara, Roma, Segrate, Venezia