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«Bergli indmnizzi venga Scalfaro» I NUMERI E LE PAROLE E, passato giusto un anno dalla prima marcia sul Po della Lega, e mentre Umberto Bossi replica le cerimonie del Monviso e di Venezia rendendo operativa la «Repubblica padana», forse è venuto il momento di ridimensionare la portata dell'iniziativa politica leghista. Anche l'ultima tre giorni padana, infatti, è risultata piuttosto debole quanto a partecipazione. Qualche mese fa era scivolato via nell'insignificanza numerica il primo «referendum» secessionista e nei giorni scorsi sono platealmente fallite le manifestazioni antisindacali del Carroccio. Si delinea quindi una certa regolarità degli insuccessi leghisti, malgrado l'altrettanto regolare trionfalismo di Bossi, Maroni e colleghi di governo padano. Nello stesso tempo, la Lega non riveste un ruolo politico di qualche efficacia neppure a Roma. Il raid compiuto nella Bicamerale a favore del presidenzialismo, cioè l'unica azione politica che poteva rivelarsi realmente destabilizzatrice, è stata rapidamente sterilizzata da Ulivo e Polo. I progetti movimentisti legati a una nuova alleanza con il centrodestra in occasione delle elezioni amministrative di novembre sono in alto Edmondo Berselli CONTINUA A PAG. 2 SECONDA COLONNA