Violante: promesse serie sugli immigrati

13 Il presidente della Camera: «Parlare di espulsioni rapide serve soltanto a placare l'opinione pubblica» Violante: promesse serie sugli immigrati «Inutile annunciare accoglienze miracolose e inattuabili» TORINO. Fra due settimane approderà in Parlamento la nuova legge sull'immigrazione. Il DDay scatterà il 25 settembre giorno in cui è stata fissato l'inizio del dibattito. Lo annuncia Luciano Violante, presidente della Camera, che delinea anche i tempi entro cui si potrebbe chiudere l'iter parlamentare: «Credo che il voto finale possa giungere entro il 6 o il 7 di ottobre. Il sette, infatti, è previsto un importante appuntamento internazionale a Vienna, e sarebbe bene che il nostro Paese si presentasse con un quadro normativo definito». Un quadro normativo però che si regge solo se «le misure previste sono effettivamente applicate sia dal punto di vista delle norme che favoriscono l'integrazione che di quelle più repressive». E Violante aggiunge: «Personalmente sono contrario a leggi che promettono "mari e monti" e che minacciano sanzioni terribili che poi non riescono a mantenere creando la sfiducia nei cittadini». E ancora: «E' inutile minacciare sanzioni gravissime che non riusciamo a reggere, che nessun Paese riesce a reggere. E' inutile parlare di esplusioni immediate quando poi non si riesce a portarle a termine. Certo così si placa l'opinione pubblica per qualche mese ma poi il problema rimane. Allo stesso modo è inutile promettere accoglienze miracolose che non è possibile attuare». Che fare, allora? Secondo Violante «è bene promettere e minacciare ciò che si può mantenere anche per garantire il senso di sicurezza ai cittadini. Se un cittadino infatti si sente garantito ha un atteggiamento più co- struttivo e positivo nei confronti di chi è diverso. Una volta messe a punto misure che si possono mantenere, allora si possono fare passi successivi». Ma il presidente della Camera ha scelto la platea del convegno «Città contro il razzismo» organizzato dal Comitato «Oltre il razzismo» con il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte per lanciare anche un invito a chi combatte il diffondersi del razzismo: «Dobbiamo sviluppare una solidarietà responsabile e tollerante. Dobbiamo partire dalle paure degli intolleranti. Capire che uno degli elementi di queste paure è l'insicurezza. Il nostro compito è di garantire il diritto alla sicurezza, soprattutto dei ceti più deboli, nelle strade e nelle case». Parole che il sindaco di Torino, Valentino Castellani, presente all'incontro sottoscrive: «Purtròppo si immagina che la solidarietà sia una parola che appartiene alla cultura di sinistra e la legalità una parola che appartiene a quella di destra. Invece sono due parole di democrazia. Se non la smettiamo nel considerarle diverse non usciremo dal problema e non faremo passi in avanti». Ed è anche in questo contesto che Violante annuncia la disponibilità della Camera a «raccogliere e mettere a disposizione di tutto il Paese le esperienze positive in tema di accoglienza messe in campo dai Comuni. Oggi (ieri, ndr) ho appreso, dal racconto degli amministratori di alcuni Comuni piemontesi, l'esistenza di progetti validi ed efficaci. E' un patrimonio che deve essere reso disponibile». Ma per Violante è «necessario anche ricordare alcune pagine di storia razzista del nostro Paese, C'è un fenomeno di dismemoria storica che investe il periodo delle leggi razziali, che dimentica le atrocità commesse dall'esercito in Albania, Croazia, Slovenia, Africa». Un fenomeno che investe tutta la società. Racconta Violante: «A fine mese uscirà un mio libro. Ho chiesto al mio amico Guido Neppi Modona di scrivere un capitolo sulla politica repressiva durante il fascismo. Correggendo le bozze mi sono accorto che mancava un'analisi degli effetti delle leggi razziali. Allora l'ho chiamato per chiedergli come mai. La sua risposta è stata: "Me ne sono dimenticato"». Ecco allora la necessità che questa battaglia culturale sia combattutta soprattutto nelle scuole. Significativa, da questo punto di vista, l'esperienza del Piemonte. Spiega Andrea Foco, vicepresidente del Consiglio regionale: «Il Piemonte fin dal 1976 si è dato una legge che attraverso l'organizzazione dei concorsi annuali rivolti alle scuole e i viaggi ai lager - a cui partecipano circa 500 studenti permette di affrontare il tema del razzismo e dell'intolleranza». Maurizio Tropeano Fra due settimane arriverà in aula la nuova legge sui profughi ^«Bisogna garantire il diritto dei più deboli alla sicurezza» ittà contro il razzismo» orgazzato dal Comitato «Oltre il zzismo» con il patrocinio del nsiglio regionale del Piemonte r lanciare anche un invito a i combatte il diffondersi del zzismo: «Dobbiamo sviluppare a solidarietà responsabile e lerante. Dobbiamo partire ra due settimane rriverà in aula la uova legge sui rofughi appartiene a quella di destra. vece sono due parole di demcrazia. Se non la smettiamo considerarle diverse non uscimo dal problema e non farepassi in avanti». Ed è anche in quecontesto che Violante anuncia la disponibil^«Bisogna garantiil diritto dei pdeboli alsicurezzciano olante, esidente lla mera Luciano Violante, presidente della Camera

Persone citate: Andrea Foco, Guido Neppi Modona, Luciano Violante, Maurizio Tropeano, Secondo Violante, Valentino Castellani