Un colpo al cuore di Hezbollah di Aldo Baquis

In Libano, il corpo portato nello Stato ebraico. Timore di rappresaglie In Libano, il corpo portato nello Stato ebraico. Timore di rappresaglie Un colpo al cuore di Hezbollah Israele uccide ilfiglio del leader terrorista TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO 11 conflitto fra israeliani e sciiti filoiraniani nel Libano meridionale è sul punto di precipitare dopo che un reparto scelto israeliano ha ucciso venerdì Hadi Hassan Nasrallah, 18 anni, il figlio del segretario generale degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, e ne ha portato il cadavere in Israele. Nello stesso incidente e nei combattimenti che gli sono seguiti i militari israeliani hanno ucciso complessivamente quattro guerriglieri sciiti, sei soldati dell'Esercito nazionale libanese e una donna la cui abitazione - prossima a un'installazione militare - è stata centrata da un missile aria-terra lanciato da un elicottero da combattimento israeliano. Cinque militari dell'esercito libanese di Emile Lahoud sono pure rimasti feriti. Questa spirale di violenze è stata registrata a una settimana dalla battaglia di Insarya (a Sud di Sidone) dove guerriglieri sciiti protetti dall'artiglieria dell'Esercito, libanese avevano decimato un commando israeliano, provocando la morte di 12 uomini e il ferimento di altri tre. «Ormai per Israele il Libano è divenuto un Vietnam», ha commentato il ministro libanese degli Esteri Farez Bouiez, mentre in Israele sta muovendo i primi passi un movimento popolare di ispirazione laborista che invoca un ritiro unilaterale in tempi brevi. Le dirigenti del movimento - quattro madri di soldati - si sono incontrati venerdì con il ministro della Difesa Yitzhak Mordechai. L'incidente in cui è caduto Hadi Hassan Nasrallah, un membro delle «unità speciali» degli Hezbollah, è avvenuto venerdì sera presso Sujud, ai limiti estremi della Fascia di sicurezza controllata da Israele, quando, un'unità della brigata israeliana Golani si è imbattuta in alcuni cómmando Hezbollah con cui ha ingaggiato una dura battaglia. Un portavoce militare a Tel . Aviv ha precisato ieri che «quattro cadaveri di sciiti sono stati portati in territorio israeliano e inumati in un apposito "cimitero di terroristi"». La televisione israeliana ne ha mostrati due, uno dei quali aveva al collo una piastrina con il nome di Nasrallah. Contrariamente alle loro abitudini, i soldati israeliani hanno profuso notevoli sforzi per recuperare i cadaveri dei guerriglieri caduti. E' evidente che Israele conta di usarli come «merce di scambio» per ottenere - mediante la mediazione della Croce Rossa - i resti del sergente Itamar Ilya, morto una settimana fa nella battaglia di Insarya. Dal Libano Radio Nur - la radio della guerriglia sciita - ha interrotto le trasmissioni per confermare la caduta di due «martiri». «La resistenza islamica - ha affermato - annuncia alla sua gente generosa, con grande orgoglio, il martirio di Hadi Nasrallah, che è caduto in battaglia con il nemico a Jabel Rafai». Mentre i militari israeliani erano impegnati a dare la caccia ai guerriglieri nell'impervia zòna di Aklim al-Tufah è entrata in azione - per la terza volta in una settimana - la contraerea libanese. La politica israeliana in merito era stata enunciata ancora alcuni giorni fa a Tel Aviv dal capo di stato maggiore, generale Amnon Lipkin-Shahak: «Noi non abbiamo intenzioni ostili verso l'Esercito nazionale libanese», aveva detto a un gruppo di corrispondenti militari. «Ma se esso metterà in pericolo i nostri uomini, sarà necessariamente colpito». Così appunto è stato. Elicotteri da combattimento hanno lanciato almeno sei razzi aria-terra contro due postazioni dell'esercito libanese nella zona di Arab-Salim. Testimoni locali hanno poi riferito che una batteria della contraerea e due cingolati della sesta brigata dell'esercito libanese sono stati centrati in pieno. Dei circa 70 mila uomini dell'esercito libanese, 10 mila sono dislocati nel Libano meridionale, a ridosso della Fascia di sicurezza controllata da Israele assieme a una milizia locale. Le forze armate libanesi hanno assunto un atteggiamento più deciso contro le incursioni israeliane (ricorrendo appunto al fuoco di sbarramento della contraerea e di cannoni) dopo che circa un mese fa la milizia alleata di Israele aveva bombardato il porto di Sidone. Aldo Baquis La signora Albright e, sotto il leader di Hezbollah sheikh Nasrallah durante un incontro coi guerriglieri per rallegrarsi dell'ultimo attentato a Gerusalemme