Welfare Sì al confronto in Parlamento

Welfare Welfare «Sì al confronto in Parlamento» ROMA. Il governo ha ricevuto «con interesse» la richiesta di Berlusconi di un dibattito sulla riforma del Welfare, comunica il ministro per i Rapporti con il Parlamento Giorgio Bogi. «Tempi e modi utili» saranno spiegati nella riunione dei capigruppo della Camera. E' un messaggio distensivo all'opposizione e in controtendenza con le opinioni dei maggiori partiti alleati. Sia D'Alema (pds) che Marini (ppi) hanno infatti già detto che quel dibattito si potrà tenere solo dopo che sarà stata conclusa l'intesa coi sindacati. Lo stesso vicepresidente del Consiglio, Walter Veltroni, ieri condivideva questa linea. Appena ci sarà «l'accordo con le parti sociali ci sarà la discussione in Parlamento», il quale «sarà del tutto rispettato da parte del governo». Silvio Berlusconi ha replicato cauto: «Abbiamo ayuJ,o questa_iiiiziale risposta, vedremo ora come si svilupperà la situazione». Più esplicito il capogruppo di Forza Italia alla Camera Pisanu: «E' dalle 13 di mercoledì che stiamo aspettando una risposta del governo circa la sua disponibilità a confrontarsi ma il governo continua a nicchiare». La, maggioranza, in realtà, teme che fl richiesto dibattito serva all'opposizione per mettere i bastoni tra le ruote alla trattativa in corso con i sindacati. «La nostra richiesta va nella direzione esattamente opposta» garantisce il capogruppo del ccd, Giovanardi. Ovvero, per quanto si capisce, il dibattito dovrebbe servire ai «moderati» del Polo a dimostrare come, sui fatti, le loro posizioni siano più vicine a quelle del governo che non quelle di Bertinotti. E' quanto sostiene il capo dei senatori di Forza Italia La Loggia. Tra il modello del Polo di riforma dello Stato sociale e quello dell'Ulivo ((non c'è molta diversità» ed è bene che «si discuta tra modelli simili» evitando di «salvare comunque la maggioranza di governo». Ma Prodi, D'Alema e Marini la maggioranza la vogliono salvare. «Bisogna prendere seriamente le cose che dice Bertinotti - spiega il segretario del ppi, Marini - ma non credo che ci sia la voglia di tirare la corda fino a far cadere il governo». Ir. r.]

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