Bossi minacce e insulti ai ministri

Batte Intini ed è segretario Non c'è folla ai comizi del Senatùr che tuona: Andreatta stia alla larga. Da domani basta tasse a Roma Bossi, minacce e insulti ai ministri Berlusconi: legge sui pentiti o la Bicamerale è morta CREMONA. «Da lunedì tutti padani saranno chiamati a non rispettare le leggi di Roma. La Padania i suoi soldi se li tiene: non mezza lira a Roma. Da domani, diventa reato dar retta alle chiacchiere dello Stato italiano». Umberto Bossi ha lo sguardo dei giorni peggiori. La «discussione laica con Roma», annunciata al Pian del Re, è liquidata in due parole: «Media re è una perdita di tempo. Non c'è altro che la secessione». Alla festa di Cremona c'è poca gente, non più di 300 persone, e questo al Senatùr non è mai piaciuto. Ancor meno gli piace nel giorno in cui Fausto Bertinotti - nel cuore di Venezia capitale di Padania - parla davanti a 15 mila persone. Intanto Berlusconi parlando a Salice Terme attacca la gestione dei pentiti: «Ogni mattina apro i giornali e mi trovo ad essere un mafioso. Bisogna cambiare la legge, sennò non credo che la Bicamerale arriverà alla fine». Cerniti e Tiberga ALLE PAG. 2 E 7

Persone citate: Andreatta, Berlusconi, Fausto Bertinotti, Tiberga, Umberto Bossi

Luoghi citati: Cremona, Pian Del Re, Roma, Salice Terme, Venezia