Chiama il 112 per l'amore negato

Padova, una pattuglia accorre e lui chiede ai carabinieri increduli: «Convincetela voi» Padova, una pattuglia accorre e lui chiede ai carabinieri increduli: «Convincetela voi» Chiama il 112 per Pamore negato Esasperato dai continui rifiuti della moglie PADOVA. «Sembra lo sketch di un film» ha commentato il regista Carlo Verdone, che di commedie all'italiana se ne intende. E ha aggiunto: «E' proprio vero che la realtà supera la fantasia». Eppure è accaduto. Un uomo, con la voce alterata dalla rabbia mista a disperazione, ha chiamato il 112 chiedendo l'intervento urgente dei carabinieri. «Dovete venire subito, ho un grosso problema» ha detto accorato al militare che gli ha risposto al telefono. Altre spiegazioni non ne aveva volute dare, continuando a ripetere: «Ho un problema, un problema grave». E il problema per lui era davvero grosso. Più di una vita a rischio, o di un incidente. Il suo problema era la moglie. Che per l'ennesima volta si rifiutava di fare l'amore con lui. In altri, e più impegnativi termini, contravveniva all'obbligo di adempiere ai doveri coniugali. Questo aveva scoperto, allibita e attonita, la pattuglia del radiomobile, dopo essersi precipitata all'indirizzo alla periferia di Padova, temendo chissà quale sciagura. In casa avevano trovato un marito fuori di sé poiché la moglie aveva rifiutato poco prima di avere rapporti sessuali con lui. Deciso e lucidissimo, l'uomo voleva che i militari convincessero la recalcitrante signora. Facile immaginare la soddisfazione con cui il marito ridotto all'astinenza ha visto materializzarsi le divise dell'Arma, che venivano a coronare le minacce tante volte proferite alla moglie: «Guarda, che se non vieni a letto con me chiamo i carabinieri». Dopo averlo detto tante volte, finalmente l'aveva fatto. Li aveva chiamati. E i militari si son trovati in un insolito interno di coppia. Imbarazzati, improvvisandosi psicologi, hanno cercato di riportare un po' di pace tra i coniugi. Ma la difficoltà maggiore, tranquillizzata la signora, è stata quella di spiegare all'uomo che i «do- veri coniugali» hanno natura diversa dai «doveri legali». E arrampicandosi nella terminologia giuridica, destreggiandosi a forza di buon senso nel burocra- tese, lo hanno convinto che «la mancata ottemperanza degli stessi, non costituendo un illecito penalmente rilevante, non è un problema sul quale le forze dell'ordi- ne possono intervenire». Erano affari privati insomma, privatissimi, e toccava al marito sbrogliarseli. Al comando dei carabinieri la storia è girata in fretta, ma non ha provocato troppo stupore. Tra gli ufficiali c'è ancora chi ricorda di aver raccolto personalmente alcuni anni or sono in Sicilia un'analoga richiesta di aiuto fatta in quel caso da una donna. Altri ricordano che denunce di questo genere provengono il più delle volte da cittadini di modesta estrazióne culturale. Persone che però, tutto sommato, dicono i carabinieri, dimostrano di avere fiducia nello Stato e che prima di rischiare di compiere gesti violenti, tentano una via di conciliazione istituzionale. Maria Grazia Raffele

Persone citate: Carlo Verdone, Maria Grazia

Luoghi citati: Padova, Sicilia