IL FASCINO INDISCRETO DEI FURFANTI di Gad Lerner

IL FASCINO INDISCRETO DEI FURFANTI IL FASCINO INDISCRETO DEI FURFANTI H O letto il saggio pubblicato ieri da Ruggero Guarini su Panorama sotto il titolo «Elogio di Cesare e della sua banda» (laddove per Cesare s'intende naturalmente l'avvocato Previti) con l'ammirazione che ci assale di fronte a un autoritratto perfetto. O forse, trattandosi di uno scritto, sarà meglio parlare di autoanalisi, diario sentimentale, in ogni caso prezioso per come rappresenta al più alto livello una componente importante dell'intelligencija italiana. Rilevante sia per consistenza sia per l'autorevolezza dei suoi esponenti. Frase dopo frase, con la sua scrittura efficace Guarini punta dritto allo scandalo. Fin dal motto iniziale: «Come si sta male nel Bene, come si sta bene nel Male». E poi quando declama la sua «sconfinata simpatia per il Club del delitto», sorretta dall'altrettanto «virulenta antipatia per il Club del castigo». Fino a riconoscere in «quel furfante dell'avvocato Previti», l'infrequentabile per eccellenza, e negli «uomini della sua banda», «le nature gagliarde che hanno il privilegio e l'audacia di vivere negli immediati dintorni del cuore selvaggio della vita», come minimo un punto di riferimento, se non addirittura un vessillo da brandire contro il «fatuo popolo dei virtuosi». Ingenuo sarebbe cadere nella trappola dello scandalo. Ma sarebbe uno sbaglio anche ridimensionare quell'elogio di Previti a mero espediente pa- Gad Lerner CONTINUA A PAG. 8 PRIMA COLONNA

Persone citate: Bene, Guarini, Previti, Ruggero Guarini