LA MEZZA RIVOLUZIONE CINESE di Enzo Bettiza

LA MEZZA RIVOLUZIONE CINESE XV CONGRESSO DEL PCC LA MEZZA RIVOLUZIONE CINESE AL momento dell'apertura non si sono più uditi gli squilli tradizionali e solenni dell'Internazionale. Il silenzio non è stato casuale. A sette mesi dalla scomparsa di Deng, il 15° congresso del partito comunista cinese ha deciso di celebrare una sua Bad Godesberg asiatica: ovvero il congedo definitivo da Marx, congedo essenzialmente basato sulla piena accettazione delle regole del gioco capitalistico in economia se non ancora in politica. Il modello di riconversione dalla dittatura di piano alla libertà di mercato, a cui in questo momento sembrano ispirarsi i pragmatici eredi del pragmaticissimo Deng, non è né la confinante Russia postcomunista, né il vicino Giappone feudalcapitalista. Stranamente, il loro modello è il lontano ed efficiente Occidente tedesco. La Cina denghista, anzi già postdenghista, sembra aver intravisto proprio nella Germania contemporanea due lezioni utili alla propria modernizzazione: prima l'affrancamento da Marx, avvenuto grazie alla spregiudicatezza ideologica dei socialdemocratici, poi l'affrancamento da Stalin, avvenuto grazie alla morbida riunificazione dei due Stati tedeschi. In altre parole: Bad Godesberg più Treuhand, il saggio distacco dall'ideologia marxista combinato con l'oculata liquidazione delle imprese statali, sottratte alla rovinosa gestione burocratica di Berlino Est. Il nuovo motto antiburocratico, intonato dalla stampa di Pechino, che fa da coro e da altoparlante al congresso, non a caso è incentrato su due temi martellanti e fra loro concatenati: «liberazione del pensiero» e «privatizzazione dell'industria». Come a dire, abbattiamo i freni ideologici e sciogliamo la produzione dai lacci e lacciuoli veterocomunisti. Cosa significa liberare la produzione dai pregiudizi dottrinari, in un subcontinente che negli ultimi cinque anni si è sviluppato all'incredibile ritmo del 10 per cento? Significa avviare la privatizzazione di 300 Enzo Bettiza CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Marx, Stalin

Luoghi citati: Bad Godesberg, Berlino Est, Cina, Germania, Giappone, Pechino, Russia, Treuhand