«le squillo sono le più evolute»

«le squillo sono le più evolute» «Svolgono la loro attività con rispetto degli standard della convivenza civile» «le squillo sono le più evolute» Un rapporto del Viminale sulla prostituzione ROMA. Le «squillo» sono la forma più evoluta di prostituzione, parola del ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano. Al mestiere più antico del mondo il Viminale dedica un capitolo della relazione annuale '96 sulla criminalità organizzata, presentata in questi giorni al Parlamento. Dall'analisi del fenomeno (500 mila donne coinvolte a livello europeo, 4387 persone denunciate in Italia per sfruttamento nel '96) emergono tre grandi categorie di prostituzione. Le squillo. Rappresentano la forma «più evoluta» nel settore: la caratteristica principale è la «forte autonomia a livello decisionale e gestionale». Lo studio individua all'interno della categoria alcune variabili, rappresentate dalle caratteristiche fisiche o di età, dal prezzo richiesto per la prestazione, dall'assenza del protettore, fino alle «forme di pubblicizzazione utilizzate per attrarre i fruitori delle prestazioni». Le squillo, che operano al sicuro tra le mura domesti- che, sono «difficilmente quantificabili in termini numerici perché svolgono la loro attività con caratteri di riservatezza e di rispetto degh standard della convivenza civile». Prostituzione mascherata. Si tratta di quella «forma di esercizio della prostituzione non immediatamente percepibile perché celata dietro altre professioni»: ballerine, estetiste, massaggiatrici, spogliarelliste, attrici, hostess. A differenza delle squillo, le prostitute ma- scherate non hanno un rapporto diretto con il cliente ai fini della prestazione, che solitamente «viene mediato da un'agenzia o dai responsabili dei locali all'interno dei quali queste de ime svolgono la loro attività». Le passeggiatrici. La categoria ha incontrato nuove fortune in seguito al massiccio ingresso di immigrati nel nostro Paese. Sono le più esposte ai maltrattementi e alle violenze, data la loro impossibilità «di sottrarsi agli sfruttatori, perché la limitatezza temporale dei contatti con i clienti impedisce il sorgere di una seppur minima forma di confidenza con elementi estranei all'ambiente criminale cui sono costrette a sottostare». La relazione del Viminale divide le prostitute da marciapiede in quattro gruppi, a seconda del grado di mobilità: giornalieri, extraprovinciali, extraregionali e di lunga durata. Nell'ultimo periodo si registra un massiccio sviluppo dell'offerta via reti telematiche, a partire da Internet. Per quanto concerne i minori, il loro sfruttamento sessuale «appare ancora contenuto in Italia e la prostituzione minorile non sembra avere particolare rilievo». L'analisi del Viminale si conclude con alcune proposte per assicurare più efficaci «azioni di contrasto». Sono «l'unificazione delle informazioni all'interno dei Paesi, una più stretta collaborazione tra le forze di polizia, l'armonizzazione delle legislazioni e l'attuazione di una politica sociale tendente al recupero delle prostitute». «Ha ragione il ministro Napolitano quando dice che le squillo sono meglio delle passeggiatrici perché non destano allarme sociale e hanno autonomia di gestione». Pia Covre, responsabile del Comitato in difesa delle prostitute, commenta positivamente i contenuti della relazione. «Napolitano però - aggiunge - sembra dimenticarsi che fare la squillo ha i suoi problemi. La legge Merlin vieta l'esercizio della prostituzione al chiuso e prevede il reato di favoreggiamento anche per il proprietario della casa dove la prostituta esercita la sua professione. Questo vuol dire che trovare casa per una prostituta è difficilissimo perché gli affitti escono dal mercato normale per raggiungere cifre astronomiche. Al ministro, come facciamo da 18 anni, torniamo a chiedere - conclude Covre - la depenalizzazione della legge Merlin». La stima del Comitato è di 50 mila prostitute, di cui 30 mila straniere (due terzi albanesi), [r. cri.] Le lucciole in Italia sono stimate in cinquantamila Cresce il numero delle albanesi Alla prostituzione il ministero dell'Interno dedica un capitolo della relazione '96 sulla criminalità organizzata, presentata al Parlamento

Persone citate: Covre, Giorgio Napolitano, Merlin, Napolitano, Pia Covre

Luoghi citati: Italia, Roma