IL PAESE COMBUSTIBILE di Paolo Guzzanti

IL PAESE COMBUSTIBILE IL PAESE COMBUSTIBILE LA politica va spesso in cortocircuito, è ormai noto. Ma che il palazzo della politica vada letteralmente a fuoco per un tale evento, non è normale. E del resto D'Alema ce lo insegna: siamo forse un Paese normale? No. Siamo semmai un Paese combustibile: e se ad agosto bruciano i boschi, a settembre ardono le residenze di governo. Ma grazie ad una occhiuta gestione del patrimonio artistico (largamente sparpagliato in trasferta nei Palazzi ufficiali), i cortocircuiti mandano in fumo anche quadri di Madonne «di inestimabile valore». Quando Romano Prodi ha raccontato ieri ad Aznar e agli spagnoli con cui era a Bologna chiuso in un vertice, che il suo studio a Palazzo Chigi era andato a fuoco, sembrava di lodevole buon umore. Non voleva allarmare gli ospiti, i quali per pura cortesia hanno ricordato le fiamme che avvolsero la Casa de Campos durante la guerra civile. Ma Prodi purtroppo scivola ancora rovinosamente sulle battute di spirito e così, sfoggiando il suo tipico sorriso edentulo, si è fregato le mani notando che se l'opera d'arte «di inestimabile valore» era andata in cenere, in cambio e per fortuna il piccolo bonsai dell'Ulivo che aveva sulla scrivania, che sollievo, si è salvato. E lasciando José Maria Aznar alquanto interdetto ha aggiunto Paolo Guzzanti CONTINUA A PAG. 6 TERZA COLONNA

Persone citate: Aznar, Campos, D'alema, José Maria Aznar, Prodi, Romano Prodi

Luoghi citati: Bologna