«Restano da rimpatriare 2700 fuggiaschi» di Daniela Daniele

11 L'obiettivo del governo è farli rientrare entro il 30 novembre. Prodi smentisce la Bbc «Restano da rimpatriare 2700 fuggiaschi» Dopo le200 espulsioni in Piemonte, continua la caccia ROMA. S'è aperta ufficialmente la caccia (cui segue la cacciata) al clandestino. L'operazione, decisa dal governo con la direttiva che Romano Prodi ha varato a fine agosto, sembra, per ora, avere un andamento da Nord a Sud. Dal ministero dell'Interno non trapela, però, il numero complessivo dei rimpatri degli ultimi giorni, «n ministro - dice una portavoce - vuole prima avere la ricognizione precisa di quanto sta avvenendo su tutto il territorio nazionale». L'obiettivo è quello su cui il presidente del Consiglio si è personalmente impegnato: entro il 30 novembre prossimo dovranno essere rispediti a casa tutti gli albanesi «irregolari». Le partenze verranno scaglionate secondo criteri che devono ancora essere decisi dai ministeri competenti (Esteri, Interno in prima fila). Ma l'ordine di Prodi ha efficacia immediata per quei clandestini che sono fuggiti dai campi profughi: 2700 secondo le stime italiane, 5000 secondo quelle albanesi. E proprio per questi è scattato il primo blitz che da Tirana è stato commentato con prudenza: «Né giuste né ingiuste, ma misure usate dall'Italia come da altri Paesi europei per fare fronte a problemi di questo tipo» ha detto Fatos Nano. Il premier albanese ha però aggiunto che le mi- sure nei confronti dei clandestini devono essere accompagnate, da parte dell'Italia ma anche dell'Ue, da iniziative concrete per lo sviluppo del «Paese delle aquile». Il via è stato dato in Piemonte. Nelle ultime 36 ore, infatti, sono stati fermati 191 albanesi, sparsi nelle otto province piemontesi. Verso la mezzanotte di martedì, a bordo di un autobus diretto a Bari, era partito il primo gruppo di 60 persone. All'alba di ieri, altri pullman si sono diretti alla volta di Brindisi con il loro carico di disperati: 131 albanesi, pronti per il rimpatrio. La polizia ha fermato, in tutto, 380 persone. Di fronte all'impressione suscitata dalla massiccia operazione, Augusto Giovanforte, vicequestore di Torino, ha dichiarato: «L'espulsione di un numero così elevato di clandestini è importante, anche perché scompagina i loro piani criminosi, attuati o progettati». H primo carico di uomini e donne, che avevano sperato di trovare un futuro al di là dell' Adriatico, è partito alle 16,30 di ieri dal porto di Bari. Gli altri 131, giunti da Torino, sono stati imbarcati, nella tarda serata, da Brindisi. Operazione anticlandestini anche in Puglia, nella notte tra martedì e mercoledì. Sono complessivamen¬ te 29 gli albanesi rintracciati da carabinieri, polizia e guardia di finanza. Le «fiamme gialle» hanno inoltre arrestato quattro persone e sequestrato 264 chili di marijuana. Trenta cittadini romeni, tra i quali una decina di bambini, hanno tentato di entrare clandestinamente in Italia attraverso il confine italo-sloveno nella zona di Rupa, a Gorizia, ieri mattina verso le 6,30.1 romeni sono stati riconsegnati alle autorità slovene. Il deputato del Polo, Raffaele Costa, commenta intanto con entusiasmo l'operazione al Nord, ma esprime il suo rammarico: «Il blitz andava fatto prima». Sulla stessa linea la Lega Nord che invita il governo a costituire un corpo speciale di sorveglianza sugli espatriati illegali e clandestini «con compiti di pubblica sicurezza preventiva e di igiene». E il segretario nazionale della Lega Lombarda-Lega Nord, Roberto Calderoli, fa addirittura sapere che la Lombardia seguirà l'iniziativa di Acqui Terme: si metterà la taglia sui clandestini. E in serata il governo italiano ha ribadito che qualsiasi problema che riguarda l'Albania, compreso quello relativo ai clandestini, può essere risolto collaborando con le autorità del Paese balcanico. In questo quadro, la presidenza del Consiglio smentisce «formalmente e seccamente» le dichiarazioni attribuite dalla Bbc al presidente Prodi, e trasmesse dalla radio in una edizione in lingua albanese, secondo le quali sarebbe necessario arrivare a un accordo generale con 1' Albania per fermare l'immigrazione di clandestini, in mancanza del quale l'Italia non manderà né aiuti né investimenti. La presidenza del Consiglio smentisce categoricamente anche un'altra affermazione attribuita a Prodi il quale, secondo la Bbc, avrebbe rivolto al premier Fatos Nano un messaggio di questo tenore: «Attenzione, l'Albania non si può sviluppare avendo in corso situazioni di conflitto con i vicini. Il vostro Paese è interessato ad arrivare ad un accordo, ma questo accordo lo dovete fare voi. Per questo dico che in caso contrario i nostri investimenti non arriveranno». Palazzo Chigi ritiene invece in linea col pensiero del presidente del Consiglio quelle affermazioni attribuitegli che riguardano l'impegno e le responsabilità dell'Italia sui problemi dello sviluppo e della rinascita dell'Albania, e la necessità di un accordo per amministrare il problema dell' immigrazione. Daniela Daniele

Persone citate: Augusto Giovanforte, Fatos Nano, Prodi, Raffaele Costa, Roberto Calderoli, Romano Prodi