Clinton irrompe nella tragedia d'Algeria

Dopo l'intervento di Kofi Annan («Non è più un affare intemo»), dagli Usa un appoggio al presidente Zeroual Dopo l'intervento di Kofi Annan («Non è più un affare intemo»), dagli Usa un appoggio al presidente Zeroual Clinton irrompe nella tragedia d'Algeria L'ambasciatore americano: linea dura contro gli autori delle stragi WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Pieno appoggio degli Stati Uniti alla linea dura del presidente Liamine Zeroual in Algeria contro il terrorismo. Il massacro della settimana scorsa ha infatti spinto l'amministrazione Clinton a rendere più vigoroso e visibile il sostegno americano al regime algerino. L'occasione è stata l'udienza di fine mandato dell'ambasciatore americano ad Algeri Ronald Neumann al palazzo presidenziale. «Gli Stati Uniti appoggiano le misure militari per la protezione dei civili ha detto Neumann -, la continuazione di questi massacri orribili è un crimine per qualsiasi Paese civile». Neumann si è affrettato a precisare che le misure militari del governo di Zeroual dovranno essere «compatibili con uno Stato di diritto». Ma ad Algeri alcuni hanno letto le parole dell'ambasciatore come un via libera di Washington ad una durissima reazione militare del governo per schiacciare il Già (Gruppi islamici armati). La tensione nel Paese continua ad essere altissima dopo l'eccidio di sabato scorso, in cui oltre ottanta persone, tra cui donne e bambini, sono stati trucidate nei pressi di Algeri. E pare che tra la popolazione civile molti si stiano armando per difendersi da altri attacchi. Al di là delle varie interpretazioni, le parole dell'ambasciatore Neumann (che seguono di pochi giorni quelle del Segretario Onu Kofi Annah, secondo il quale le stragi non sono più esclusivamente un affare interno all'Algeria) riflettono soprattutto il forte sostegno degli Stati Uniti a Liamine Zeroual, sostegno che fino all'anno scorso era stato molto più tiepido. L'evoluzione della posizione americana, spiegano al Dipartimento di Stato, è la conseguenza del progressivo rafforzamento di questo regime. «Gli Stati Uniti - ha insistito l'ambasciatore Neumann - appoggiano le riforme politiche ed economiche del presidente Zeroual. Incoraggiano la riconciliazione nazionale e l'inclusione nel processo politico di tutti coloro che respingono la violenza». L'analisi di Washington è che per quanto terribili siano gli eccidi, essi non alterano la situazione di fondo. In altre parole, il Già e la sua campagna di terrore e di violenza non costituiscono più ima pericolosa minaccia al regime. «L'Algeria non rischia più di diventare un Paese fondamentalista» - dicono fonti diplomatiche -, lo scontro tra forze governative e terroristi non si trasformerà in una guerra civile. La situazione algerina somiglia sempre di. più a quella in Spagna, dove gli attentati dell'Età continuano a insanguinare il Paese senza per questo costituire una minaccia seria all'integrità del Paese». La posizione americana si è dunque molto avvicinata a quella francese, di aperto sostegno a Zeroual. Parigi si era trovata a lungo sola nel difendere il regime e nel criticare i tentativi di dialogo avviati da Sant'Egidio con l'avallo della Santa Sede. Ora non lo è più. «E la differenza rispetto a un anno fa - dicono a Washington - è che nel frattempo Zeroual si è molto rafforzato». Andrea di Rpbilant Il presidente Clinton