Weizman alla Albright: con Bibi picchia sodo
Estero Imbarazzo in Israele per i consigli del Presidente prima dell'incontro con Netanyahu Weizman alla Albright: eoa Bibi picchia sodo L'inviata Usa sostiene il premier nella lotta al terrorismo ma lo critica sugli insediamenti TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Nel tentativo di «riportare sui binari il processo di pace» in Medio Oriente, il Segretario di Stato Usa Madeleine Albright ha ieri esortato il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat a combattere in modo deciso il terrorismo islamico e - nel corso di un lungo colloquio a Gerusalemme ha al tempo stesso ricordato al premier israeliano Benyamin Netanyahu che dovrà astenersi dalla politica del fatto compiuto nei Territori e realizzare comunque due ridispiegamenti militari molto attesi dai palestinesi. «Una conversazione gradevolissima», hanno detto Netanyahu e la Albright incontrando i giornalisti al termine dell'incontro. Ma le loro successive dichiarazioni hanno lasciato il dubbio che le divergenze siano rimaste inalterate. Netanyahu ha detto che dopo quattro anni di ambiguità adesso «Arafat deve scegliere se vuole la pace con Israele oppure con Hamas». «Non può averle entrambe», ha puntualizzato. «Finora - ha proseguito il premier - Arafat ha fatto ben poco per reprimere il terrorismo». Dopo l'attentato del 30 luglio Israele ha compiuto arresti nei Territori e ha sventato alcuni attentati. Da parte palestinese, a suo avviso, non c'è stato un impegno adeguato. E i recenti arresti di islamici compiuti dall'Anp? «Hanno preso le sardine, non i pescecani», ha risposto il premier. In questo stato di cose sarebbe impensabile che Israele consegnasse ad Arafat «aree addizionali» della Cisgiordania. Alla sua prima missione in Israele in qualità di segretario di Stato la signora Albright ha condiviso solo la parte iniziale dell'analisi del premier. «La questione della sicurezza occupa un posto di rilievo sulla mia agenda», ha assicurato. «La repressione del terrorismo è una "conditio sine qua non" per il processo di pace - ha convenuto -. Arafat deve assolutamente smantellare l'infrastruttura dei terroristi». Ma a questo punto la emissaria del presidente Clinton ha imboccato un bivio. Ha detto a Netanyahu che è lodevole la sua intenzione di puntare a un assetto definitivo nei Territori «anche se ciò - ha sottolineato - non può significare la nonrealizzazione degli accordi ad interim». In parole povere, gli Stati Uniti ritengono come l'Anp che Israele debba realizzare i promessi ridispiegamenti in Cisgiordania. La signora Albright ha anche citato le «azioni unilaterali» (velata allusione agli insediamenti, al tunnel presso la Spianata delle Moschee, al rione di Har Homà, al congelamento del trasferimento di fondi destinati all'Anp) compiute da Israele «che hanno disperso lo "spirito di Oslo" e minato la fiducia reciproca». Per Israele non ci può essere una vera sicurezza, secondo la Albright, senza una vera pace: ossia senza un rapporto di cooperazione con Arafat. In precedenza - in una conversazione a cuore aperto con il capo dello Stato Ezer Weizman - la signora Albright si era sentita pregare di essere «inflessibile con Netanyahu, così come a suo tempo lo fu Henry Kissinger con i dirigenti israeliani». «Se è necessario - le ha consigliato Weizman in una colazione di lavoro - batta il pugno sul tavolo». Come avvicinare le posizioni di Arafat e Netanyahu? Weizman le ha suggerito di «sbatacchiare con vigore le loro teste». «Usi la sua immaginazione, organizzi una nuova Camp David», ha concluso, secondo le pepate rivelazioni del portavoce della Albright. Nel giro di pochi minuti vari deputati di destra hanno invocato le dimissioni del capo di Stato. Ma al termine dell'incontro NetanyahuAlbright nell'ufficio del primo ministro si vedevano volti distesi. La signora Albright ieri ha pianto davanti al muro della Rimembranza a Gerusalemme, mentre rendeva omaggio ai milioni di ebrei uccisi nei campi di sterminio nazisti. Il segretario di Stato americano non ha potuto trattenere le lacrime quando un cantore ha intonato una canto funebre. Ed oggi la Albright sarà ospite dei palestinesi che hanno preparato per lei una chilometrica Usta delle «infrazioni israeliane degli accordi di Oslo» in risposta a quella analoga pubblicata martedì dagli israeliani. L'Anp le consegnerà un documento sulle «attività terroristiche» compiute nei Territori da estremisti ebrei. Con un gesto senza precedenti, la signora Albright potrà inoltre parlare direttamente ai palestinesi dei Territori dai microfoni della Voce della Palestina. Aldo Baquis Il segretario di Stato piange al Memorial Center per i morti dell'Olocausto \ Un soldato israeliano con il suo cane guarda le candele e i fiori deposti a Ben Yehuda dove tre \ uomini-bomba si sono fatti saltare in aria La Albright con il presidente Weizman in visita a una vittima dell'ultimo attentato
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