La sfida dei vigili: il 20 lavoriamo gratis di Paolo Colonnello

Interno Per il sindaco «non è giustificata la spesa per gli straordinari». Pds e sindacati attaccano La sfida dei vigili: il 20 lavoriamo gratis Albertini risponde con una lettera aperta ai milanesi MILANO. «Cari milanesi, con la richiesta di un contributo agli organizzatori della manifestazione sindacale di sabato 20, ho voluto aprire un dibattito sui costi e sulle regole della democrazia. Esse si basano su un corretto ed equilibrato rapporto tra buona amministrazione, libertà di espressione e diritti di tutti i cittadini...». Al coro di critiche e di polemiche, scatenate dalla decisione del Comune di far pagare ai sindacati i costi degli straordinari dei vigili urbani che saranno impegnati per la manifestazione nazionale contro la secessione del 20 settembre (140 milioni), il sindaco di Milano Gabriele Albertini risponde rivolgendosi direttarnente ai cittadini con una lettera aperta nella quale spiega le sue ragioni. Due pagine dattiloscritte dove il primo cittadino preannuncia che d'ora in poi a Milano la democrazia avrà un costo non soltanto ideale ma soprattutto economico. E nella quale i sindacati vengono accusati di difendere interessi corporativi, quelli dei vigili in particolare, con i quali è in corso da giorni un confronto dai toni accesi. Cgil, Cisl e Uil intanto promettono battaglia, fermamente intenzionate a non versare una lira per un «diritto sancito dalla Costituzione». E invitano alla mobilitazione per la manifestazione del 20 che rischia di trasformarsi in una gigantesca protesta contro il sindaco del Polo. Sale la tensione per uno scontro che sembra, per il momento, senza vie d'uscita, tanto da investire direttamente anche il governo. Per stamattina il sindaco Albertini ha in programma un incontro, fissato già da tempo, con il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano, al quale ieri si sono rivolti con un'inter* rogazione urgente tre senatori dell'Ulivo chiedendo «quali prov- vedimenti abbia adottato il ministro per rimuovere l'illegittima pretesa del sindaco di Milano e per garantire la manifestazione sindacale». I giuristi parlano di diritti costituzionali violati? Albertini risponde anteponendo la priorità delle insaziabili casse municipali: «... Con 140 milioni (il costo degli straordinari dei vigili, ndr) la nostra amministrazione copre il costo del personale sufficiente a far funzionare, per un anno, un intero padiglione di una casa di riposo per anziani. Oppure, con 140 milioni, si somministrano 17.500 pasti agli stessi ospiti di una casa di riposo. A fronte di queste cifre, è così scandaloso che il sindaco s'interroghi se una manifestazione sindacale sia concepita in mode tale da gravare così pesantemente sulle casse comunali?». Da Roma ribatte Pietro Larizza, segretario nazionale della Uil, che in una lettera inviata ad Albertini definisce la sua decisione «una scelta politica e non un atto di buona amministrazione», aggiungendo che «la libertà di manifestare non può essere regolata da criteri economici». Mentre il costituzionalista Paolo Barile spiega che la determinazione del primo cittadino di Milano «viola chiaramente il diritto di riunione ma anche il diritto di libera espressione del pensiero». «Perplesso» sulla decisione di Albertini si dichiara anche Achille Serra, esponente del Polo, ex questore di Milano: «La mia preoccupazione reale è che a fare le spese di questa controversia siano i vigni, che rischiano di rimanere alla fine senza straordinari». Il consigliere dell'opposizione Alberto Mattioli propone invece di far conoscere ai cittadini «le tabelle con le tariffe per manifestazioni sportive, parate militari, processioni, cor¬ tei secessionisti e iniziative per l'unità d'Italia». E' un crescendo di sfide. I sindacati chiedono d'incontrare il prefetto e annunciano che manderanno la fattura da 140 milioni al vicesindaco di An Riccardo De Corato che per primo ne ha chiesto il pagamento. E De Corato ribatte che la fattura finirà davanti ai giudici: «Se questi non pagheranno, bisognerà andare in giudizio». Ieri i vigili, che nel pomeriggio hanno organizzato un presidio «unitario» davanti a Palazzo Marino, si sono dichiarati disponibili a garantire il servizio per il 20 rinunciando agli straordinari: nel contempo hanno però comunicato di aver dichiarato lo stato di agitazione e il conseguente blocco dello straordinario a partire proprio dal 20 settembre. «Con questa decisione - commenta Albertini nella sua lettera - i vigili dimostrano di essere più sensibili al richiamo corporativo che al compito per cui sono stati assunti». Ma c'è di più: i rappresentanti sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil annunciano che sfileranno in manifestazione in divisa, sfidando il rischio di sanzioni disciplinari e denunce per insubordinazione. Infine le opposizioni hanno reso noto che durante la prossima seduta del Consiglio comunale chiederanno con una mozione che il Comune di Milano conceda il proprio patrocinio alla manifestazione del 20: in questo modo i costi verrebbero riassorbiti dal Comune. Mentre gli esponenti sindacati dei «ghisa» intravedono come unica soluzione che il sindaco modifichi i turni di servizio, in modo da far rientrare il lavoro degli agenti nell'amministrazione ordinaria, senza costi aggiuntivi. Paolo Colonnello Il primo cittadino «Con quel denaro preferisco pagare 17.550 pasti agli ospiti di una casa di riposo» Un gruppo di vigili urbani da ieri in aperto contrasto con il sindaco Albertini

Luoghi citati: Comune Di Milano, Italia, Milano, Roma