Mangiato il meteorite afrodisiaco di Piero Bianucci
167-266^86 La scoperta in Russia, in occasione del centenario della caduta sulla Terra Mangiato il meteorite afrodisiaco UNA storia di sesso e gastronomia estrema: in Russia si sono mangiati un meteorite nella convinzione che avesse virtù afrodisiache. Lo chiamavano il «meteorite di Okhanski», dal nome del distretto dove precipitò. Seguito da una scia luminosa e accompagnato da una colonna sonora di sibili e boati, il macigno spaziale mancò di poco il villaggio di Tabori, sugli TJrali. Da queir evento memorabile è trascorso esattamente un secolo. Dunque gli scienziati si accingevano a celebrare solennemente l'anniversario. Peccato che, a quanto scrive il quotidiano di Mosca «Trud», non abbiano più trovato traccia dell'oggetto cosmico. E sì che pesava quattro tonnellate e mezzo: all'epoca della caduta era il quarto meteorite del mondo per dimensioni. Battezzato «Drago sputafuoco», un pezzo alla volta il meteorite è stato rubato dalle popolazioni locali, triturato, impastato nei cibi più vari e ingerito. Ne rimaneva ancora un frammento di mezzo chilo nel museo di Ocersk, capoluogo del distretto di Okhanski, ma l'Accademia delle scienze russa ha dovuto ammettere che è sparito anche quello. La superstizione vuole che questi sassi extraterrestri siano portatori di una eccezionale potenza virile: il fatto che arrivino al suolo roventi è una facile metafora della passione che sarebbero in grado di suscitare. Ci sono meteoriti di ferro-nichel, di pietra e di carbonio. Tre tipi diversi, ma tutti piuttosto indigesti. Evidentemente, pur di far bella figura nell'alcova, c'è chi è pronto a tutto. Ne sanno qualcosa i poveri rinoceronti, al cui corno si attribuiscono le stesse miracolose prerogative che hanno portato al saccheggio del meteorite. Per chi ci crede, comunque, l'afrodisiaco cosmico non è poi così raro: ogni giorno la Terra raccoglie dallo spazio cinquemila tonnellate di materiale meteoritico. Piero Bianucci
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