LA VERA RIFORMA UNA SCUOLA CHE FUNZIONI di Lorenzo Mondo

IA VERA RIFORMA UNASCUOLA CHE FUNZIONI MENO PROGETTI, PIÙ'FATTI IA VERA RIFORMA UNASCUOLA CHE FUNZIONI ALLA vigilia del rientro scolastico il ministro Berlinguer si è espresso con ammirevole sobrietà, tenendo conto della sua pacata inclinazione per la politica stentorea dell'annuncio: sistematicamente inevaso o aggiornato. Mi riferisco alle scelte strategiche, quali l'autonomia degli istituti, la parità tra scuole statali e non, la ristrutturazione dei cicli didattici. Tutti progetti che, per quanto generosamente sbandierati e magari con il fine di saggiare le possibili reazioni, si trovano in alto mare: insidiati da una originaria ambiguità o dagli emendamenti e imboscate parlamentari. Nulla di fatto, ancora, per la riforma dell'esame di maturità mentre va riconosciuto al ministero il merito di avere provveduto già da quest'anno all'insegnamento della lingua straniera nelle elementari. Questa volta, dicevo, Berlinguer si è espresso con pacata prudenza. Dopo avere battuto sui necessari tempi di transizione per il regime di una malcerta autonomia scolastica, ha assicurato che l'anno comincerà regolarmente con un orario completo delle lezioni e senza cattedre vuote. Detto così, non suona esaltante ma almeno rassicurante: finalmente non si comincerà a singhiozzo come nelle aziende decotte, gli insegnanti non saranno costretti a saltabeccare da un'aula all'altra per colmare i vuoti. La questione sta nel sapere quali docenti ci saranno e quanto dureranno prima che si raggiunga un assetto definitivo e la scuola possa veleggiare oltre un Capo d'Anno che non sia un Capo delle Tempeste. Le difficoltà nascono dalla grande fuga dei professori verso la pensione e dalle complesse procedure per le nuove nomine. Bisognerà infatti ricorrere a supplenti temporanei e ci saranno classi che ad anno iniziato (si presume verso la metà di ottobre) dovranno cambiare docente almeno una volta. Si aggiunga il fatto che, in una situazione già precaria, occorrerà fare fronte alla bella trovata del «debito formativo», e cioè al recupero dei molti alunni promossi con l'asterisco, cioè con palesi insufficien- Lorenzo Mondo CONTINUA A PAG. 2 QUINTA COLONNA

Persone citate: Berlinguer