Albright: parlerò ai popoli non ai leader di Aldo Baquis
Il segretario di Stato in Israele mentre Netanyahu ripete: niente pace senza sicurezza Il segretario di Stato in Israele mentre Netanyahu ripete: niente pace senza sicurezza Albright: parlerò ai popoli, non ai leader Una voce nei Territori: Arafat vuol tornare a Tunisi TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il segretario di Stato Usa Madeleine Albright inizia oggi la sua prima missione di pace mediorientale in un clima esasperato dal recente attentato suicida islamico a Gerusalemme (otto morti, 200 feriti) e dalla chiusura dei Territori da parte dell'esercito israeliano che torna a paralizzare la disastrata economia palestinese. «Israele non procederà più alla realizzazione degli accordi di Oslo - ha ribadito David Bar Ilan, un consigliere del premier Benyamin Netanyahu - fintanto che Yasser Arafat, dopo quattro anni di totale inattività, non ingaggerà finalmente una guerra senza quartiere contro rinfrastruttura terroristica» di Hamas e della Jihad islamica. Bar Ilan ha escluso categoricamente formule di compromesso come un maggiore impegno di Arafat nella lotta agli integralisti in cambio di un tangibile rallentamento della colonizzazione ebraica nei Territori. «Per Israele - ha detto seccamente - la lotta dell'Anp al terrorismo non è un "quid prò quo", ossia merce di scambio, bensì una "conditio sine qua non"». Poche ore prima dell'atterraggio della Albright l'Ufficio stampa governativo israeliano ha diffuso ai giornalisti un documento-fax lungo un metro e mezzo, contenente un fitto riepilogo delle principali infrazioni palestinesi agli accordi di Autonomia e una lista delle richieste in questioni di sicurezza. Questo documento - in cui viene reiterata la richiesta di estradizione del capo della polizia palestinese, generale Ghazi Jebali, sospettato in Israele di aver progettato azioni terroristiche - è stato paragonato da un portavoce palestinese ad «un ultimatum fra due Paesi in guerra». In questo clima surriscaldato si sono diffuse voci secondo cui Arafat avrebbe minacciato di recente di fare le valigie e tornare a Tu¬ nisi. Nel recente vertice del Cairo il presidente Hosni Mubarak e re Hussein lo avrebbero pregato con insistenza di non lasciarsi prendere dallo sconforto. Nei giorni scorsi l'intelligence israeliano aveva subodorato la possibilità di una partenza repentina di Arafat dai Territori, ma non era riuscito a stabilire se si trattasse di un progetto concreto o di «guerra psicologica». La signora Albright troverà dunque a Gerusalemme e a Gerico due leader assolutamente contrari a farsi la benché minima concessione reciproca. Forse non a caso il programma del segretario di Stato prevede due conferenze stampa (una oggi a Gerusalemme, l'altra domani a Gerico) e due incontri con studenti, israeliani e palestinesi. Si tratta di un chiaro tentativo da parte del segretario di Stato di rivolgersi direttamente ad israeliani e palestinesi, oltre le teste dei loro leader. Aldo Baquis L'ufficio stampa del premier diffonde un lungo documento con le infrazioni palestinesi agli accordi di Oslo e chiede nuovamente l'estradizione del capo della polizia dell'Anp Ghazi Jebali
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