«Un autovelox assassino per Diana» di Aldo Cazzullo

Ma la terza perizia conferma: guidava ubriaco e per di più aveva assunto anti-depressivi Ma la terza perizia conferma: guidava ubriaco e per di più aveva assunto anti-depressivi «Un autovelox assassino per Piana» IIflash avrebbe abbagliato l'autista lanciato a 196 PARIGI DAL NOSTRO INVIATO L'autista di Diana e Dodi era davvero ubriaco. La terza analisi ha confermato i risultati delle precedenti, anzi li ha aggravati: nel sangue di Henri Paul c'erano 1,8 grammi di alcol per litro, e in più tracce di farmaci anti-depressivi, anch'essi molto pericolosi per chi si mette alla guida di un'auto. Ma non c'è pace per i giudici di Parigi. Secondo informazioni riprese dalla stampa britannica (ma non confermate dalla polizia francese), sarebbe stato il flash di un autovelox - che avrebbe rilevato una velocità di 196 km l'ora - ad abbagliare l'autista della Mercedes. Per verificare tutte le ipotesi sull'incidente dell'Alma, ieri i magistrati che guidano l'inchiesta hanno fatto un sopralluogo nel tunnel della tragedia. Dovranno lavorare ancora a lungo, per far fronte alle sollecitazioni di Mohammed al Fayed - ieri il miliardario ha annunciato querele contro i «giornali che hanno frugato nella vita privata di mio figlio e della sua compagna» - e della stampa inglese. Che ieri, dalle colonne del Daily Mirrar, ha rivolto «dieci domande cruciali ai francesi» da cui tutto il mondo attende una risposta. Quali sono i risultati precisi dei test sul sangue di Henri Paul? H terzo test conferma che l'autista aveva bevuto una quantità di alcol tripla rispetto a quella consentita dalla legge, per di più mescolandola ad anti-depressivi. Per questa ulterio¬ re analisi, chiesta dai legali di al Fayed, si era rimandato il funerale di Paul. Cerano droghe a bordo dall'auto? Nei giorni scorsi si era parlato di una «sostanza», ma le voci non sono mai state confermate. A quale distanza i fotografi inseguivano la Mercedes? Erano «indiani all'assalto della diligenza», come sostengono gli al Fayed? Oppure erano lontani centinaia di metri, o addirittura sonò arrivati dopo i poliziotti, come si difendono loro? E ci sono immagini della folle corsa della Mercedes? Una risposta a questo interrogativo è arrivata ieri: secondo un avvocato londinese, una foto presa pochi istanti prima dell'incidente mostra l'autista e la guardia del Corpo illuminati da un flash, mentre Diana si volta a guardare un motociclista che la tallona. Davvero un'auto bianca o una moto ha ostacolato la Mercedes?, interroga ancora il Mirrar. Ma gli inquirenti francesi giudicano «poco affidabili» i testimoni che hanno riferito questo particolare. Quanto alle accuse di non aver protetto la principessa, il ministro dell'Interno Jean-Pierre Chevènement ha spie¬ gato fin dal primo giorno che nessuno aveva avvisato le autorità dell'arrivo della principessa. Ma perché la Mercedes correva tanto, se Diana e Dodi erano già stati fotografati al loro arrivo al Ritz? Ci sono stati ritardi nei soccorsi? E perché nel sottopassaggio non c'erano guard-rail, che forse avrebbero salvato la vita alla principessa? Ieri i giudici hanno cercato una risposta nel tunnel dell'Alma. Per la prima volta hanno effettuato un sopralluogo, dopo aver bloccato il traffico in entrambi i sensi. «L'inchiesta avanza e ha messo in luce alcuni punti irrefutabili - fanno sapere fonti della procura -. Nulla è stato lasciato al caso, fin da quando la "brigade criminelle" è stata eccezionalmente incaricata di indagare su un incidente stradale. Alcune porte sono state aperte, altre chiuse, come accade sempre in casi delicati». Quali sono i (munti irrefutabili?». La Mercedes correva a forte velocità, anche se, secondo la pohzia, nessun autovelox l'ha intercettata. Non ci sono prove che i fotoreporter abbiano intralciato la corsa dell'auto, né manipolato i corpi dei feriti. L'autista aveva bevuto trop¬ po e non aveva l'autorizzazione a guidare quel tipo di veicolo. La guardia del corpo, l'unico sopravvissuto, che è sempre ricoverato in rianimazione alla Salpétrière e non sarà interrogato ancora per «molti giorni», era l'unico a bordo ad aver allacciato le cinture di sicurezza. E i giudici, che indagano per omicidio involontario su dieci fotoreporter, non escludono di inviare un'informazione di garanzia per «gravi negligenze» anche a dipendenti del Ritz. Aldo Cazzullo La copertina del numero speciale di «Time» dedicato alla morte di Lady Diana e la scena della tragedia nel tunnel sul Lungosenna

Persone citate: Diana, Henri Paul, Mohammed Al Fayed

Luoghi citati: Parigi