«Versate mezzo miliardo a Squillante»

Nella ricostruzione dei magistrati il pagamento sarebbe stato effettuato in epoca vicina alla sottoscrizione del lodo Mondadori Per i giudici è la prova dei rapporti tra l'ex ministro di Berlusconi e il capo dei gip di Roma «Versate meno miliardo a Squillante» //pool: l'ordine a una banca svizzera partì da Previti ROMA. La prova ili ciò che il pool di Mani pulite afferma con certezza (e che Cesare Previti continua a negare con altrettanta fermezza) è nascosta in uno dei sei faldoni allegati alla richiesta d'arresto per il deputato di Forza Italia accusato di corruzione, l'allegato numero 11. Lì c'è la traccia documentale di un passaggio diretto di denaro dall'avvocato futuro ministro del governo Berlusconi al giudice Renato Squillante, all'epoca capo dei gip di Roma. Era il 6 marzo del 1991, poco più di un mese dopo la conclusione della battaglia giudiziaria sulla Mondadori, e Squillante si ritrovò su un suo conto svizzero 500 milioni di lire provenienti da un conto di Previti, sempre nella Confederazione Elvetica. Tra la montagna di carte inviate da Borrelli e i suoi sostituti a Montecitorio c'è il rapporto di polizia giudiziaria che ripercorre i passaggi di quel denaro. «Persona sconosciuta - si legge nel rapporto - dà incarico al Credito Svizzero di Chiasso di trasferire la somma di 434.404 dollari al conto Mercier di Previti Cesare, con riferimento "Lit. 500.000.000"». Effettivamente, sul conto Mercier della Darier Hentsch di Ginevra, il 5 marzo arrivano quei soldi, con valuta disponibile dal giorno 7. «In pari data Previti Cesare dà ordine alla banca di bonificare medesima somma su un cento corrente della Società Bancaria Ticinese di Bellinzona». Dai controlli successivi risulta che il 6 marzo, sul conto Rowena della Sbt di Bellinzona intestato a Renato Squillante, vengono accreditati 434.404 dollari «a mezzo bonifico proveniente da Darier Hentsch di Ginevra». Il denaro, dunque, è giunto a destinazione. E che l'ultima stazione fosse il conto di Squillante viene dimostrato secondo l'accusa - dai movimenti successivi di quei 500 milioni. Da un documento della Sbt risulta infatti che il giorno seguente, 7 marzo, «persona indicata con sigla "Sq" dava disposizione telefonica alla propria banca di frazionare l'importo in dollari proveniente dalla Darier Hentsch in cinque parti, dando le seguenti disposizioni: due parti, pari a US $ 173.761,60 al conto Roby; una parte pari a US $ 86.880,80 al conto 761; due parti pari a US $ 173.761,60 da investire a tre me- si». I controlli successivi hanno accertato che la banca svizzera ha eseguito con puntualità gli ordini di Squillante. Lo stesso 7 marzo, infatti, 86.000 e rotti dollari sono finiti sul conto interno 761, «il cui beneficiario economico risulta essere Squillante Fabio», figlio del giudice romano. Lo stesso giorno, 175.000 dollari venivano investiti in deposito fiduciario dall' 11 marzo all'I 1 giugno, i tre mesi richiesti dal magistrato. E il 20 marzo le ultime due parti, altri 173.761 dollari, venivano bonificati sul conto 1414 denominato Roby, «riferibile all'agente di cambio Alosio di Milano», la stessa persona indicata da Squillante ai magistrati milanesi come gestore delle sue asserite vincite in Borsa. Per i magistrati queste sono le prove di almeno un pagamento diretto effettuato da Previti in favore di Squillante in epoca quantomeno sospetta, vista la vicinanza con la sottoscrizione del «lodo Mondadori». Ora le indagini proseguono per identificare la «persona sconosciuta» che versò i 500 milioni iniziali dal Credito Svizzero di Chiasso al conto Mercier di Previti. La risposta dovrebbe essere contenuta nelle nuove carte in arrivo da Oltralpe. Nel frattempo il deputato ed ex ministro di Forza Italia continua a ripetere che «non esiste né può esistere alcun movimento di denaro dai miei conti verso quelh del dott. Squillante, né verso alcun altro magi¬ strato»; e gli inquirenti continuano a indagare su altri accrediti «di provenienza sconosciuta» di cui l'ex giudice romano ha beneficiato fino «a tutto il 1989». Nell'allegato 11 sono indicati un paio di esempi. Il 1° febbraio 1989-dalla Lloyds Bank di Ginevra arrivano 50.000 dollari sul conto Rowena di Squillante della Sbt, «riferimento Oceano, senza indicazione del soggetto ordinante». E il 15 settembre dell'88, altri 100.000 dollari vengono bonificati dalla Sbs di Bellinzona sul conto 761 della Sbt, quello di Fabio Squillante. Anche in questo «senza indicazione del soggetto ordinante». In un altro rapporto di polizia c'è notizia di due versamenti dai conti dell'avvocato Attilio Pacifico, anche lui indagato nell'inchiesta Previti-Squillante, a quelh dell'ex capo dei gip romani, 194.000 franchi svizzeri arrivati sul conto Rowena in due tranches, 9 maggio '88 e 21 settembre '89. Un anno prima del secondo accredito, il 12 settembre '88, su Rowena ci sono due prelievi, da 100.000 e da 1000 franchi svizzeri, «apparentemente in contanti». La giunta per le autorizzazioni della Camera comincerà domani a discutere del «caso Previti». Il relatore Carrara, del gruppo CcdCdu, porrà in primo luogo la questione pregiudiziale sulla ricevibilità della richiesta di arresto, e solo nel caso in cui la Camera decida che tocca al pm e non al gip inviare le carte, s'inizierà la discussione sul merito della richiesta. Ma il leghista Borghezio, in attesa di prendere posizione sulla questione procedurale, annuncia: «Da quel che ho visto, sul merito delle accuse, le carte arrivate da Milano sono definitive». Giovanni Bianconi La Giunta per le autorizzazioni della Camera comincerà domani a discutere sulla ricevibilità della richiesta di arresto Ma il deputato di Forza Italia continua a ripetere che non esiste alcun movimento di denaro dai suoi conti verso quelli di magistrati Nella ricostruzione dei magistrati il pagamento sarebbe stato effettuato in epoca vicina alla sottoscrizione del lodo Mondadori Nella foto a sinistra l'ex ministro Cesare Previti Qui sopra l'ex capo dei gip romani Renato Squillante

Luoghi citati: Confederazione Elvetica, Ginevra, Milano, Roma