Varese, minacce alla Cgil di G. Tib.

Varese, minacce ulta Cgil Varese, minacce ulta Cgil «Comunisti, attenti alle famiglie» Formentini: sono i servizi deviati VARESE. Marco Formentini ha già tirato in ballo i «servizi deviati», proprio come Bossi la notte del campanile, quando Buson e compagni non erano ancora diventati eroi e martiri della Padania libera. Il sindaco Raimondo Fassa, leghista della prima ora, ha già espresso il suo «sdegno» e «solidarietà». I sindacati tuonano contro ^(ignobile intimidazione». Che succede a Varese? Tutto comincia con una smorfia di disgusto che si è disegnata sulla faccia degli impiegati della Cgil di Varese: ieri mattina, aprendo la porta della Camera del Lavoro, hanno trovato tra l'uscio e la saracinesca quella che i verbali della Digos avrebbe definito «una grande quantità di escrementi di animale, probabilmente cavallo». Accanto, un volantino dalla sintassi incerta e dal vago stile mafioso: «Siete solo merda, tornerete nelle fogne». Poi la minaccia più cattiva, a metà tra le abitudini delle cosche e quelle di un anticomunismo che si pensava caduto insieme con il muro: «Occhio alle famiglie, non abbiamo pietà per schifosi comunisti, il 20 vi conviene stare buoni se non volete scherzi: non siamo leghisti e non scherziamo, viva la Padania...». Firmato Mip. Clù e cosa sono i Mip, sigla fino a ieri sconosciuta? Esclusa l'ipotesi dello scherzo - nessuno ha voglia di ridere dopo il rogo delle tessere e le parole di fuoco che Bossi ha det- to e ripetuto contro il «magna magna romanofilo» della triplice sindacale - si può pensare a una frangia indipendentista che trova moderata la politica del Senatur e che vuole spingere sull'acceleratore. Il segretario varesino della Cgil, Sandro Zaccarelli, legge la sigla come «Movimento Indipendentista Padano». Formentini parla di «provocatori», e butta lì un «Movimento di imbecilli per il progresso». Sergio Cofferati non ha dubbi: quello di Varese, spiega il leader della Cgil, che sarà a Varese giovedì prossimo - parla di «prodotto della campagna di odio condotta contro tutto il sindacalismo confederale. La distruzione con il fuoco di simboli ed effigi crea un clima favorevole ad atti ancora più violenti e intimidatori». Sergio D'Antoni rincara la dose: «E' uscito allo scoperto il volto violento e intimidatorio dei movimenti antidemocratici e antisindacali», dice il leader della Cisl, mentre il segretario aggiunto Raffaele Morese insiste sul «gesto squallido frutto della cultura separatista». E il segretario confederale della Uil Franco Lotito chiede un incontro con Napolitano: «Dal fascismo verbale - spiega - si sta passando al fascismo violento». Nessuno cita la Lega, ma è chiaro che è alla Lega che tutti pensano. Bossi - per il momento tace, parla solo Formentini: «Umberto ci ha insegnato a non raccogliere le provocazioni...». [g. tib.]

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