Calabria Nisticò succede a se stesso

Calabria Calabria Nisticò succede a se stesso REGGIO CALABRIA C'è mancato poco che nemmeno ieri il Consiglio regionale della Calabria riuscisse come, poi, comunque ha fatto - ad eleggere la giunta, chiudendo una delle più laceranti, anche se non lunghe, crisi della sua storia. C'è mancato poco, perché proprio nelle ore in cui il Polo si stringeva nuovamente intorno a Giuseppe Nisticò, presidente dimissionario e candidato a succedere a se stesso, dalla Procura della Repubblica di Catanzaro è arrivata la notizia di una inchiesta sul turismo in cui il suo nome - insieme a quello di oltre 50 altre persone - figurava nella veste di socio di uno degli alberghi più belli di Soverato. Una notizia d'agenzia che mani premurose ed interessate hanno fatto girare, in copia, tra i banchi del Consiglio proprio alla vigilia della votazione, facendo montare ancora di più la tensione per le defezioni che stavano maturando nel Polo. Ma giunta Nisticò doveva essere e giunta Nisticò è stata, sia pure con numeri parecchio risicati, ma che tutto sommato consentono all'esecutivo di riprendere il discorso anmiinistrativo là dove l'aveva lasciato due mesi fa. Con il «classico» del bicchiere mezzo pieno (per il Polo), mézzo vuoto (per il centrosinistra), per quanto riguarda ciò che si doveva fare e che non è stato fatto. La maggioranza oggi conta su 24 vpti, contro i 18 dell'opposizione. Ma in Calabria questi due termini - maggioranza ed opposizione - lasciano il tempo che trovano. Così a destra è finito Aurelio ChizzonM; to'socìHuSéa'1 it&lìan6, ora socialista europèo, da tutti conosciuto "per il pallino dell'aeroporto dileggio Calala; è, fbt$épèr poco più d'altro. Ma dall'altro lato sono finiti - nel momento in cui hanno deciso di non votare la nuova giunta - nientemeno che due ex assessori del primo esecutivo. Per Pino Torchia, oggi di Forza Italia, ieri socialista con venature liberali, è un po' un rientro a casa. Lo stesso non si può dire per Antonella Freno, prima Cdu poi nel gruppo dei transfughi del Polo, sconosciuta ai più sino alle elezioni di due anni fa ma subito diventata, probabilmente per capacità personali, ma forse anche per un'applicazione periferica di manuali di «cencelliana» memoria, assessore alla pubblica istruzione ma, soprattutto, ai trasporti in una regione dove le autolinee in concessione sono tantissime e dove tre aeroporti ed un porto quantomeno meritano una attenzione importante. Ma questa è già storia di ieri ed il domani ha, per la giunta Nisticò, scadenze importanti. Ma non è detto che l'elezione dell'esecutivo sia riuscita a sopire i malcontenti che sono esplosi nel centrodestra. Diego Minuti

Persone citate: Aurelio Chizzonm, Calabria Nisticò, Diego Minuti, Giuseppe Nisticò, Nisticò, Pino Torchia

Luoghi citati: Calabria, Catanzaro, Reggio Calabria, Soverato