Albanesi in Piemonte la grande retata

Più di 350 fenni, la metà subito espulsi. Denunciato chi dà lavoro o alloggio ai clandestini Più di 350 fenni, la metà subito espulsi. Denunciato chi dà lavoro o alloggio ai clandestini libanesi in Piemonte, la grande retata Scippi, U centro di Napoli vietato ai motorini TORINO. Grande retata di albanesi a Torino e in Piemonte: diventa così operativa la direttiva del governo. Oltre 350 i fermati, schedati e inviati in un centro raccolta. Centosessanta clandestini verranno subito inviati a Brindisi e di qui caricati su navi verso l'Albania. Controlli a tappeto sono scattati nelle fabbriche e nelle case abbandonate, nelle stazioni, nei bar dei quartieri ad alta densità di immigrati, lungo le strade (molte le prostitute fermate). E sono partite anche le prime denunce contro chi ha dato ospitalità o lavoro ai clandestini. A Napoli intanto, nella lotta alla microcriminalità, il sindaco Bassolino, in accordo con le autorità di polizia, ha deciso di chiudere a moto e motorini molte vie del centro storico. Così si tenta di rendere la vita più difficile agli scippatori che proprio col motorino riescono a colpire e poi sfuggire all'arresto. IN CRONACA E A PAGINA 11

Persone citate: Bassolino

Luoghi citati: Albania, Brindisi, Napoli, Piemonte, Torino