Donatoni è Berio festa in sala di Giorgio Pestelli

Donatoni è Beno, festa in sala Secondo concerto della formazione, al Conservatorio, per Settembre Musica Donatoni è Beno, festa in sala Con ['«Ensemble InterContemporain» diBoulez Ogni incontro con 1'«Ensemble InterContemporain», da vent'anni presieduto da Pierre Boulez come strumento al servizio della musica del nostro secolo, è sempre una lezione di esattezza esecutiva e di scoperta critica; anche il secondo concerto tenuto al Conservatorio per Settembre Musica, affollatissimo specialmente di giovani, ha confermato la bravura e l'autorevolezza dell'illustre complesso; Robert Spano lo ha guidato con forse eccessivo scrupolo di precisione, che come abbiamo detto è una bella cosa ed è condizione essenziale, ma alcune delle musiche in programma avrebbero forse suggerito fantasie e sfumature più libere; in altre parole, con strumentisti di quella forza, ci si potrebbe divertire di più. In ogni caso c'era il contributo determinante dei solisti, a cominciare dal contrabbassista Dimitri Vassilakis in «Lem II» di Franco Donatoni: pezzo di sbrigliata inventiva e di presa immediata, dove frammenti linguistici tradizionali vengono come emulsionati da una verve umoristica che li getta in braccio all'ascoltatore ancora caldi e vibranti; il segno sonoro è pa¬ ri all'invenzione, asciutto, incisivo e trasformatore della timbrica consueta. E' seguito «Thallein» di Xenakis: ho atteso, invano, non so quali «germogli» di cui al volantino di sala, riscontrandovi soltanto brutali intimazioni (ma del fare musicale di Xenakis, che pure ho seguito con scrupolo al Settembre Musica di qualche anno fa, sono tuttora rimasto fuori della porta). Altra musica nella seconda parte, con «Calmo» di Luciano Berio e Luisa Castellani, come sempre intelligente e vivissima interprete: l'opera si è svilup¬ pata a ritroso, partendo da un frammento di Omero composto nel 1974 in ricordo di Bruno Maderna, e completandone il nucleo lirico attraverso altre poesie classiche, oltre a un brano di Sanguineti: dove è avvincente sentire come ogni proposta, ogni minima invenzione si commuta in una sua impercet- tibile variazione, dando vita a un tessuto continuo reso intenso dai controcanti strumentali e ingentilito dal rintocco dei sonagli ai polsi della cantatrice. I celebri «Uccelli esotici» di Messiaen (scaltrissimo al pianoforte Frédéric Stochl) hanno concluso la bellissima serata; con grandi feste per Donatoni e Berio presenti in sala. Giorgio Pestelli Franco Donatoni: il suo «Lem II» nel programma del concerto