Btp vicini ai tassi tedeschi

Ai minimi storici la differenza di rendimento con i «Bund» Ai minimi storici la differenza di rendimento con i «Bund» Btp vigni ai lussi tedeschi Monorchio: deficit '97 al tre per cento ROMA. Tutto bene, dicono i mercati valutari. Nella convinzione generale che l'Italia sia ormai saldamente in corsa per l'Unione monetaria, il differenziale di rendimento (spread) tra Btp e Bund decennali, titoli di riferimento per i rispettivi contratti future tedeschi e italiani, ha toccato stamane il minimo storico a 76 punti. Il Btp future decennale, al termine della prima sessione, si è portato a quota 109,77 contro le 109,29 di venerdì, dopo aver raggiunto un massimo a 109,96. Secondo le previsioni degli addetti ai lavori lo spread è destinato a ridursi fino a 40 punti base nelle prossime settimane. E' un buon segnale per l'affidabilità dell'Italia. E non il solo. Gli ana¬ listi della Salomon Brothers affermano di essere certi che Roma, come la Spagna, riuscirà nel 1997 a centrare l'obiettivo di Maastricht che vuole al tre per cento il rapporto tra deficit pubblico e prodotto interno lordo. Una convinzione, questa, condivisa anche dal ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio per il quale «gli andamenti di finanza pubblica sono tali per cui riteniamo che raggiungeremo l'obiettivo del 3%». Monorchio ha quindi negato che vi possano essere timori per l'andamento del fabbisogno statale nei prossimi mesi autunnali. «Attualmente - ha risposto - non abbiamo nessuna cosa che ci possa indicare che non raggiungeremo il 3%. Lo fa¬ remo». Per quanto riguarda la trattativa sul Welfare Monorchio ha osservato che «lo Stato sociale non può essere rivisto solo in tennini di finanza pubblica, solo perché bisogna rivedere i bilanci dello Stato. E' bene cambiare perchè stiamo entrando in Europa e perché dobbiamo prendere coscienza dei problemi demografici e del progressivo invecchiamento della popolazione». Intanto il governo del Lussemburgo ha smentito le indiscrezioni circolate sulla stampa tedesca, secondo le quali la presidenza di turno dell'Unione europea avrebbe favorito un'interpretazione «morbida» del trattato di Maastricht. «La presidenza non chiede altro se non il completo rispetto del trattato di Maastricht», ha detto Guy Schuller, portavoce del primo ministro JeanClaude Juncker. Ieri mattina la «Berliner Zeitung» aveva anticipato indiscrezioni secondo le quali sarebbe stato accettato un rapporto tra deficit e Pil fino al 3,4%-3,5%. Sempre ieri, intanto, il presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer ha affermato a Basilea che soltanto ridisegnando i sistemi della sicurezza sociale, delle tasse e del mercato del lavoro potrà ripartire la domanda interna sul fronte degli investimenti, ponendo fine al fenomeno di una ripresa economica che non crea nuova occupazione. Il banchiere centrale ha poi aggiunto che «il quadro dell'economia mondiale è incoraggiante».

Persone citate: Andrea Monorchio, Guy Schuller, Hans Tietmeyer, Juncker, Monorchio

Luoghi citati: Basilea, Europa, Italia, Lussemburgo, Roma, Spagna