Olivetti decolla in Piazza Affari

L'Enel pronto ad allargare anche a France Télécom l'alleanza con Deutsche Telekom L'Enel pronto ad allargare anche a France Télécom l'alleanza con Deutsche Telekom Olivetti decolla in Piazza Affari // titolo sale del 18,8%, scambiato l'8% del capitale MILANO. Passa l'esame Piazza Affari, l'Olivetti targata Mannesmann. C'era da aspettarselo dopo i commenti (lusinghieri) della City londinese già venerdì, giorno dell'accordo, quando il titolo della società di Ivrea era stato sospeso dalla Consob in attesa di notizie. C'era da aspettarselo. Ma forse qualche dubbio sull'accoglienza del mercato per la sorpresala allegata a tanta alleanza - l'aumento di capitale da 600 miliardi più altri 300 in warrant - poteva anche starci. E invece niente, nemmeno un'ombra di dubbio da parte dei signori di Piazza Affari, tutti decisi a comprare, tutti pronti a premiare Olivetti con un rialzo record del 18,81% (dalle 771 lire di giovedì scorso alle 916 di ieri) e soprattutto con un boom di scambi, qualcosa come 176 milioni di titoli passati di mano che significano il 7%, forse l'8% del capitale per un controvalore di 165 miliardi di lire. Altri tempi rispetto a quelli - due anni fa e sembra un secolo - dell'ultimo aumento di capitale, certo molto più oneroso dell'attuale (2500 miliardi), lì per lì maldigerito in, .Borsa anche ,sie ppi .condotto in porto con successo da un Carlo De Benedetti àncora in sella a Ivrea. Altri tempi anche perché gli scenari che ha oggi davanti a sé l'Olivetti sono completamente diversi: con i duemila e passa miliardi (1700 entro l'anno) in arrivo dalla Germania non solo il gruppo risolve i problemi del settore telecomunicazioni (Omnitel, Infostrada) che è ormai il settore di punta, risolve soprattutto il grave problema dell'indebitamento (2500 miliardi) riecfuilibrando le finanze. Argomenti, questi, che hanno fatto scrivere all'autorevole «Financial Times» che l'intesa con Mannesmann ha consentito a Roberto Colaninno, l'amministratore delegato che da un anno sta pilotando il risanamento del gruppo, di «raggiungere l'obiettivo». Musica, ovvio, per la Borsa. Anche se, a dirla tutta, qualche problema resta: per esempio, la destinazione di Olsy e di Lexicon, i due ultimi tasselli nel delicato puzzle del salvataggio Olivetti. Così, ieri in Piazza Affari, se i titoli Olivetti non sono ad un certo punto schizzati oltre il nominale di mille lire come sembrava di prima mattina (quando in Borsa i titoli sono stati sospesi per eccesso di rialzo), il motivo sta forse nelle ultime riserve di analisti e operatori: «Non appena verrà annunciato l'accordo per Olsy con Wang o con chi per essa - spiegano - quota mille verrà superata». E se da Ivrea per ora smorzano l'attesa («Non è questione di settimane»), le parole di De Benedetti tre giorni fa a Cernobbio («Ho presentato io Colaninno a quelli della Wang, adesso le trattative proseguono») sembrano anticipare comunque il buon esito dell'incontro. «Wang è un buon nome con evidenti complementarietà, ma non escludo altre ipotesi», ha buttato lì il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani, membro autorevole del partito degli entusiasti per l'intesa con Mannesmann. Tutto il contrario della Fiom-Cgil piemontese che proprio non ha digerito le parole dell'Ingegnere («Missione conclusa») e gli assensi del ministro: «Da dieci anni l'informatica nel gruppo è stata tagliata e ridi mensionata a favore di altre operazioni prevalentemente finanziarie: se, per missione, si intendeva lasciar morire l'informatica e con centrare tutti gli interessi sulle te lecomunicazioni, può essere che questa operazione sia riuscita». Tanti applausi, qualche fischio Anche il «Wall Street Journal» esprime i suoi dubbi con un lungo articolo che ricorda le mille promesse di ritorno all'utile fatte e mai mantenute dall'Ingegnere e dai suoi uomini, e avverte che i piani di rilancio dell'Olivetti possono fallire ancora. E qualcuno, come France Télécom, l'ex possibile partner spiazzato dall'arrivo di Mannesmann, che giura vendetta facendo sapere che la sua alleanza di ferro con Deutsche Telekom (ieri si è saputo che nella privatizzazione parziale del gruppo francese i tedeschi prenderanno un 7-8%) si tradurrà in Italia con la partecipazione alla cordata capeggiata da Enel per il terzo gestore Gsm. Pericolose con¬ correnze future? Si vedrà. Ma intanto in Borsa prevale l'oggi e l'oggi, dopo i giorni neri che avevano portato il titolo aU'inferno, promette di riportare l'Olivetti nel cuore degli uomini di Piazza Affari che già vedono il titolo vicino a quelle 1100-1300 lire che, secondo molti analisti, è l'attuale valore più realistico della società. • ■•1ii-.o Armando Zeni 2GEN. 1997 FEBBRAIO i MARZO APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETI.

Persone citate: Carlo De Benedetti, Colaninno, De Benedetti, Pierluigi Bersani, Roberto Colaninno, Zeni

Luoghi citati: Cernobbio, Germania, Italia, Ivrea, Milano